Tu sei qui: AttualitàLe Palme di Conca dei Marini, una tradizione che "vive"
Inserito da (redazionelda), martedì 2 aprile 2019 11:09:38
di Alfonso Bottone
Tra qualche giorno ci appresteremo, con la celebrazione della Domenica delle Palme, con cui si ricorda l'entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme per andare incontro alla morte, a dare inizio alla Settimana Santa durante la quale si rievocano gli ultimi giorni della vita terrena di Cristo e vengono celebrate la sua Passione, Morte e Risurrezione. Il racconto dell'ingresso di Cristo a Gerusalemme è presente in tutti e quattro i Vangeli, ma con alcune varianti: quelli di Matteo e Marco raccontano che la gente sventolava rami di alberi, o fronde prese dai campi, Luca non ne fa menzione, mentre Giovanni parla di palme.
Alla palma, simbolo della fede, è legata una tradizione antica, quella dell'"intreccio" che le donne di Conca dei Marini perpetrano dalla notte dei tempi. Nelle settimane precedenti a quella delle Palme appunto le signore conchesi preparano creazioni particolari fatte di fili di palme intrecciati. Questo si può fare solo quando le palmette sono ancora verdi, perché quando diventano gialle non sono più modellabili.
Le forme sono numerose: dai cestini alle composizioni più complesse. Le palme sono portate in processione la Domenica delle Palme, quando vengono benedette e quindi conservate. Tale lavorazione trova probabilmente origine nell'attività della pesca, visto che gli intrecci ricordano molto la pratica della cucitura delle reti, e forse nell'influenza di popoli con cui sono entrati in contatto gli abitanti di Conca dei Marini. Oggi le "palmette" sono intrecciate per lo più ad uso privato. Ad evitare però che le tracce di questa tradizione, come purtroppo tante altre, cadano definitivamente nell'oblìo, l'Azione Cattolica di Minori ha promosso un corso che, ogni lunedì e fino al 15 aprile, tende ad avvicinare soprattutto i giovani ad un'antica arte che è immagine della Costiera di una volta, "povera" ma ingegnosa ed operosa. E così, riprendendo gli insegnamenti che la famiglia Carbone, ultima discendente di quella tradizione, si è tramandata per generazioni, altri due figli di Conca dei Marini, Claudio e Vincenzo Milo, padre e figlio, tengono corsi d'intreccio delle palme presso il Centro Sociale di Minori. E, a colpo d'occhio, tastando la bella partecipazione di "allievi", c'è da tirare davvero un sospiro di sollievo: quest'arte infatti non rischia l'estinzione e, probabilmente, troverà seguaci affezionati e determinati a tramandarla ancora per secoli. Questa è la Costiera che ci piace.
Fonte: Il Vescovado
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