Tu sei qui: Attualità«Leclerc, "buona pasta" e senza eccessi»: Lello Apicella di Tramonti ricorda il giovane campione nel suo ristorante di Maranello
Inserito da (redazionelda), martedì 10 settembre 2019 11:38:14
Due indizi fanno una prova. Dopo la vittoria, domenica scorsa, del Gran Premio di Formula Uno di Monza - seguita a quella in Belgio - è scoppiata la Leclerc mania. Tutti pazzi per il pilotino monegasco che a soli 21 anni ha riportato la Ferrari alla vittoria.
A Maranello sembra ritrovato l'entusiasmo: dopo anni il parroco, come da vecchia tradizione al termine delle gare vinte dalla Rossa, è tornato a suonare le campane a festa dopo un lungo periodo di silenzio.
Lello Apicella, il titolare de Lo Smeraldo, il ristorante culto per i Ferraristi, è raggiante. Originario di Tramonti, da anni trapiantato in provincia di Modena, si è fatto conoscere e apprezzare per le sue brillanti doti imprenditoriali. Questo piccolo presidio di gusto mantiene vivo il legame con la terra d'origine, attraverso una selezione certosina delle migliori materie prime della nostra terra per realizzare un'autentica pizza di Tramonti.
Situato a pochi passi dalla sede della Scuderia del cavallino rampante, Lo Smeraldo è frequentato da tutto il mondo Ferrari e spesso vi si recava spesso e volentieri lo stesso Drake per gustare piatti che trovano nella genuinità e nel rispetto delle tradizioni il loro filo conduttore. Tra i suoi preferiti tortellini in brodo.
«Leclerc veniva spesso prima di andare all'Alfa Romeo, almeno una volta la settimana assieme ai suoi compagni dell'Academy - dice Apicella al Corriere dello Sport oggi in edicola -. Lo portava Massimo Rivola (oggi ad dell'Aprilia Racing, ma dal 2016 allo scorso mese di gennaio responsabile della scuola dei piloti Ferrari, ndr) e spesso l'ho visto con Sergio Perez, con Giovinazzi e Giuliano Alesi. Un ragazzo d'oro, umile, modesto e serio, mai una parola fuori posto, sempre gentile e sorridente». Cosa mangiava? «Pasta, di tutti i tipi, un buongustaio ma moderato, senza eccessi. Da quando guida la Ferrari però non si è più visto, io l'aspetto sempre a braccia aperte». Di buona forchetta, dunque, ma anche di ottima pasta è il caso di dire.
E Vettel?«Lui viene spesso, da sempre». Sì perché campioni lo si è anche a tavola e senza eccedere. Leclerc non abita peraltro più nei dintorni, quando viene lo fa guidando la sua Sf90 Stradale da Montecarlo a Fiorano o nell'adiacente Mara- nello: tre ore, per un pilota, senza badare ai tutor, è il tempo giusto. Bandiere rosse e cavallini ovunque, a Maranello si respira il clima della festa.
Ora, sognare si può.
Fonte: Il Vescovado
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