Tu sei qui: Attualità'Longevità delle imprese familiari', tesi da 110 e lode per Chiara Dipino di Ravello
Inserito da (redazionelda), giovedì 22 gennaio 2015 11:31:06
"Family business e longevità: risultati di un'analisi empirica su I Centenari" è il titolo della tesi in Corporate Governance con cui martedì 20 gennaio la giovane studentessa ravellese Chiara Luna Dipino ha conseguito la Laurea in Management, Innovazione, Internazionalizzazione d'Impresa presso l'Università degli Studi "La Sapienza" di Roma.
La domanda di ricerca alla base del lavoro di tesi è stata quella di individuare i fattori che influenzano la sopravvivenza delle imprese familiari, favorendone la longevità. Non tutti sanno, infatti, che c'è un campo in cui le imprese italiane eccellono nelle classifiche mondiali: fra le 10 imprese più longeve al mondo, 6 sono italiane.
In base a quanto emerso dall'analisi del quadro teorico di riferimento e dalle recenti pubblicazioni del prof. Esposito De Falco, si è passati da una visione dell'impresa orientata al profitto, basata sulla creazione di valore economico, ad una visione che pone l'impresa al centro di una pluralità d'interessi, basata quindi sulla creazione di valore socio-economico. È proprio dall'importanza delle relazioni e di tutti quegli elementi di natura intangibile che differenziano le imprese familiari dal resto delle organizzazioni che si basa questo lavoro di tesi sperimentale. Dall'analisi della letteratura scientifica internazionale estrapolata dal database AIDEA, la candidata ha fatto emergere 4 ipotesi di ricerca, cercando validazione su un campione di imprese.
Le imprese oggetto di analisi sono le imprese familiari campane longeve, appartenenti all'associazione de "I Centenari", custodi di oltre 100 anni di tradizioni, valori imprenditoriali e successo duraturo trasmessi di generazione in generazione.
Al campione appartengono: Amarelli, socio onorario, Fabbrica di Liquirizia dal 1731; Cilento, sartoria napoletana dal 1780; Bottiglieri Shipping Company, a Salerno dal 1850; Ristorante Europeo di Mattozzi, a Napoli dal 1852; Pantaleone Antica dolceria in una chiesa sconsacrata nel cuore di Salerno dal 1868; Autuori Agenzia Marittima dal 1871, d'Ambra vini d'Ischia, 1888; Acetificio de Nigris, 1889; Hotel Jaccarino, dal 1890; De Luca industria grafica e cartaria, Amalfi e Salerno, 1910; Petrone Group farmaceutica, dal 1956.
La studentessa, in base ad un questionario somministrato alle imprese, ha calcolato la media aritmetica del grado di preferenza espresso per ogni singola sezione di quesiti, costruendone alcune variabili. La prima ipotesi di ricerca, con cui afferma che esiste forte correlazione fra l'elevato grado di tutela del benessere socioemozionale e la propensione alla longevità, viene ampiamente validato. Non vengono invece validate la seconda e la terza ipotesi di ricerca, con cui si afferma che ad un elevato grado di identificazione nell'impresa e di legami sociali corrispondono stabilità e bassa propensione al rischio. Le nostre imprese campane oggetto di analisi sono infatti sempre state aperte al cambiamento e propense al rischio, mostrando preferenza per investimenti ad alto rischio e con elevati margini di ritorno. La quarta ipotesi, riferita al radicamento territoriale, viene ampiamente validata, seppur in una regione bisognosa di riscatto e dì valorizzazione, il territorio in cui sono nate risulta essere parte integrante dell'identità della famiglia.
La candidata ha dimostrato che le imprese familiari hanno accusato più delle altre imprese la crisi, ma sono state quelle ad aver risposto meglio ai segnali di ripresa mostrando occupazione, Roi, Roe e crescita più elevati di tutte le altre forme di impresa nel periodo 2003-2010.
In conclusione, i fattori che influenzano la longevità sono risultati essere i seguenti: apertura al cambiamento, equilibrio tra consolidamento della tradizione e propensione all'esplorazione, autofinanziamento ed "investimento paziente", integrazione con il territorio e soprattutto, costante tutela del benessere socioemozionale, inteso come quell'insieme di elementi come l'identificazione, i legami sociali, l'attaccamento emotivo, che fanno apparire l'impresa come la naturale estensione della famiglia.
Unanime il parere della commissione esaminatrice nel conferirle la massima valutazione: 110 e lode.
A sostenerla durante la discussione della tesi, la famiglia al gran completo e gli amici di sempre giunti appositamente dalla Città della Musica.
Chiara va ad aggiungersi alla sempre più nutrita schiera di giovani professionalità di Ravello e della Costiera che hanno acquisito importanti competenze grazie a passione e sacrificio. Ci auguriamo venga data loro la possibilità da imprese e istituzioni di contribuire al rilancio del nostro territorio.
Fonte: Il Vescovado
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