Tu sei qui: AttualitàNon è la strada giusta
Inserito da (redazionelda), sabato 10 marzo 2018 08:36:09
di Sigismondo Nastri
Basta un masso che tende a staccarsi dalla parete rocciosa, com'è avvenuto a Castiglione, e la Costiera si spacca in due, precipitando nel caos. Specialmente se questo avviene in un tratto di strada che non ha alternative. Se non uno stretto disagevole sentiero frequentato solo dagli amanti del trekking. Fosse capitato, ad esempio, prima del bivio si sarebbe potuto indirizzare il traffico proveniente da Salerno e dall'Agro, diretto ad Amalfi e oltre, verso la Chiunzi-Ravello (che pure, va detto, è in condizioni di totale dissesto tanto che, ufficialmente, è chiusa).
Ma il tratto che va da Castiglione ad Amalfi non ha alternative. Esistono progetti dì una strada di circumvallaziome in grado di risolvere il problema liberando oltretutto i centri abitati di Atrani e Amalfi dal peso di un traffico divenuto insopportabile. Progetti rimasti nei cassetti. Ci si sta orientando ad Amalfi verso una bretella che forse aggraverà la situazione, intasando di auto la Valle dei Mulini, già martirizzata dal cemento, anzichè risolverla. Non dimentichiamo che la Statale 163 Vietri-Amalfi, aggrappata ai costoni, fu fatta per carrozze e carrette trainate da cavalli. Non per il traffico pesante di autobus e tir che produce intense e pericolose vibrazioni.
Io non sono un esperto, faccio le mie riflessioni da uomo della strada. Ma penso che per non creare ulteriori danni al territorio occorra rivolgersi a tecnici, specialisti della materia, di chiara fama. Il problema della viabilità in Costiera ha radici antiche. Ricordo un convegno alla Provincia all'inizio degli anni settanta. Vi partecipai, svolsi un intervento che pubblicai sulla pagina salernitana del Tempo sotto il titolo "Turismo ingolfato". Si ipotizzava in quel convegno una "seconda cornice", una strada a mezza costa. Ipotesi suggestiva, certo, che allora mi affascinava. Meno male che non se n'è più parlato. Avremmo avuto situazioni più o meno analoghe alla Chiunzi-Ravello dove gli smottamenti sono all'ordine del giorno. E sicuramente uno tsumani di abusivismo edilizio. Del quale, per la verità, non c'è proprio bisogno.
Fonte: Il Vescovado
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