Tu sei qui: AttualitàPiovono polpette
Inserito da Antonio Schiavo (redazionelda), giovedì 6 agosto 2020 13:16:14
di Antonio Schiavo
"Piovono Polpette" è il titolo di un famoso film di animazione, campione di incassi.
A Ravello, invece "piovono numeri", alla stregua di un temporale estivo inatteso e di cui non si sentiva la mancanza.
Con tenacia degna di miglior causa ci si sta scannando sui dati degli arrivi e delle presenze nella nostra cittadina in questa sciagurata estate del 2020.
Un servizio del TG1 ne dichiara un consistente aumento, pur circoscrivendolo in un periodo limitato di questo mese.
Apriti cielo, spalancati terra!
"Ma quale aumento, registriamo un crollo vertiginoso!", replicano altri.
Ora ci chiediamo, come i nostri padri latini "Cui prodest?" tutto questo zelo che ripetiamo, negli anni, poteva essere meglio e più proficuamente indirizzato?
Non c'è bisogno della celebre zingara per capire che, sul lungo periodo, la sciagurata emergenza Covid, ha impattato in maniera sanguinosa sulle economie turistiche come quella locale e che i vacanzieri "alto- spendenti" impunemente spremuti negli anni passati da imprenditori poco lungimiranti quest'anno sono confinati nei loro paesi (USA, RUSSIA per intenderci).
Ora non vorremmo (ma la cosa ci puzza) che tutto questo amore per la verità e la precisione addirittura coinvolgendo il ministro Franceschini (il poverello d'Assisi sta avendo più seguaci di Chiara Ferragni negli ultimi tempi) possa nascondere altri scopi che nulla hanno a che fare con il nobile intento di cui sopra.
Ad esempio:
1) L'inizio di una lunghissima campagna elettorale;
2) una Operazione "Mani tese" per mettersi in prima fila nella richiesta di sussidi a pioggia;
3) quando c'ero io, allora sì che Ravello registrava boom di visitatori e clienti mentre adesso è in mano a mentecatti totalmente privi di quelle competenze e titoli accademici universalmente riconosciuti e tutti concentrati sotto un'unica paglietta.
Il punto purtroppo è un altro. La crisi mondiale non ha risparmiato Ravello, gli operatori turistici ne stanno subendo i contraccolpi e li subiranno chissà per quanto, chi aveva i granai pieni grazie alle annate fertili può permettersi di pontificare o, per essere meno drastici e più francescani, sopravvivere in questo momento di vacche magre le cui ferite più profonde toccano decine di dipendenti che oggi sono a casa o, nella migliore delle ipotesi, a mezzo servizio.
Stiamo dimenticando che la grazia di Dio che ci è stata regalata va salvaguardata con politiche non di corto respiro finalizzate solo ad una tornata elettorale le cui strategie si disegnano in riunioni massonico- carbonare mentre intorno, anche e più del Covid, incideranno sulla ripresa il sistema dei trasporti che fa acqua, la strada di Chiunzi che continua a generare incidenti, la speculazione edilizia selvaggia (fra poco la famosa Sky-Line ravellese sarà completamente ostruita da manufatti che nascono come funghi).
Ma questo è un altro discorso: ora bisogna concentrarsi sui numeri perché, come diceva Totò; "È la somma che fa il totale".
Ma il totale di quali addendi? Chi se ne frega; ci penseremo la prossima estate, dopo le elezioni.
Fonte: Il Vescovado
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