Tu sei qui: AttualitàPortalettere precari, Pascale: «Report sia punto di partenza. No a strumentalizzazioni sulle nostre battaglie»
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), giovedì 27 febbraio 2025 17:48:27
Domenica 23 febbraio, su Rai 3, Report ha trasmesso l'inchiesta "Il postino" di Luca Chianca, con la collaborazione di Alessia Marzi, un viaggio nel mondo di Poste Italiane per raccontare il "volto nascosto" dell'azienda. Un'inchiesta che mette in luce contratti precari, turni massacranti e straordinari non pagati.
Poste Italiane, da tempo, ha smesso di essere principalmente un'azienda postale: oggi il suo successo economico si fonda sulla raccolta del risparmio e sui prodotti assicurativi, come le polizze sanitarie e le pensioni integrative. Ma quanto sono realmente vantaggiosi questi servizi? L'inchiesta ha raccontato il caso di una dipendente pubblica dell'Inapp che, dopo aver aderito a una polizza sanitaria collettiva offerta da Poste, ha vissuto un vero e proprio calvario per ottenere le prestazioni previste dalla copertura assicurativa.
Ma è la condizione dei portalettere a svelare la realtà più amara. I postini vengono spesso assunti con contratti a termine di pochi mesi, senza prospettive di stabilizzazione, e obbligati a turni lunghi con straordinari che, secondo le testimonianze raccolte da Report, non vengono pagati. Parlare pubblicamente del problema è difficile: il rischio di ritorsioni è alto e chi denuncia teme per il proprio futuro lavorativo.
Carmine Pascale, ex postino, ha commentato con durezza la situazione: «L'inchiesta ha finalmente rotto il velo di silenzio su un problema che si trascina da almeno un decennio. Poste Italiane è un'azienda che macina miliardi di euro di utili, ma a spese di lavoratori sfruttati. Perché i vertici sindacali e i leader di partito hanno tendenzialmente tollerato questo modo di operare da parte di un'azienda come Poste Italiane?». Pascale sottolinea inoltre l'importanza della mobilitazione collettiva: «La lotta dei penultimi contro gli ultimi, tipicamente italiana, non porta da nessuna parte. L'auspicio è che Report possa essere stato il punto di partenza per creare un clima sereno e di collaborazione tra i lavoratori e i soggetti portatori di interessi collettivi. Il primo passo è importante, certo, ma sono la tenacia e la perseveranza, unitamente alla capacità di creare legami tra realtà diverse, che ci permettono di andare avanti. Quanto più grande è la partecipazione dal basso, tanto maggiore sarà la possibilità di ottenere condizioni contrattuali migliori».
Fonte: Il Vescovado
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