Tu sei qui: AttualitàRiapertura via Croce a Salerno, Comitato vietrese Beni Comuni: «Si sottovalutano i rischi per la salute»
Inserito da (ranews), venerdì 18 maggio 2018 11:04:26
È stato revocato lo stato di fermo che era stato proclamato dagli autotrasportatori del Porto di Salerno, per 5 giorni, dal 21 al 25 maggio, per le difficili situazioni di lavoro non idonee a garantire la sicurezza del personale viaggiante. «La decisione è stata presa all'unanimità al termine di una lunga e animata riunione nella sede della Federazione Autotrasportatori Italiani, convocata dal Segretario Regionale del Coordinamento F.A.I., Angelo Punzi, per comunicare agli associati gli esiti del Tavolo Tecnico che si era tenuto ieri mattina presso la Capitaneria di Porto di Salerno, su convocazione del Comandante Giuseppe Menna». Lo fa sapere la Fai, Federazione autotrasportatori italiani, attraverso un comunicato diffuso a mezzo stampa il 17 maggio scorso.
«Gli autotrasportatori - si legge nel testo - hanno deciso di revocare il fermo, pur mantenendo lo stato di agitazione per la mancata apertura, in entrambi i sensi, di via Benedetto Croce per le sole autovetture. Chiediamo in tal senso all'assessore De Maio del Comune di Salerno che anche un nostro ingegnere, esperto in mobilità, possa partecipare, insieme all'Università di Salerno, alle indagini per la verifica della possibilità di aprire via Croce alle autovetture».
Sul provvedimento si esprime Peppe Schiavone, membro del Comitato vietrese per la difesa dei Beni Comuni, che denuncia «il problema dei danni alla salute pubblica provocati comunque dalla circolazione automobilistica e dal massiccio ricorso al trasporto delle merci su gomma», in una società in cui «si continua ad equivocare ed a sottovalutare i rischi per la salute derivanti da un sistema della mobilità centrato sull'uso dell'auto privata». Di seguito il testo integrale del Comunicato giunto in Redazione.
Cari amici (vietresi e non, ciclisti e non), ce la faranno i nostri eroi del F.A.I. dove altri hanno fallito (far riaprire il doppio senso di circolazione su Via Benedetto Croce)??!!
Se altrove (in Italia e all'estero), si lavora per modificare radicalmente il sistema della mobilità urbana, rivalutando l'uso della bicicletta nelle aree urbane, a Salerno diventa eroico anche solo immaginare una più razionale ridistribuzione/regolazione dei flussi di traffico (pesante e leggero), per risolvere (o quanto meno mitigare) il problema della congestione del traffico, ma non si prende in alcuna considerazione il problema dei danni alla salute pubblica provocati comunque dalla circolazione automobilistica e dal massiccio ricorso al trasporto delle merci su gomma. Viviamo in una società completamente "fuori di senno" ("out of joint", avrebbe detto l'Amleto di Shakespeare).
Domenica 20 maggio 2018 tutti in bicicletta per la manifestazione "Pedalando per la città" per reclamare una diversa e più sostenibile mobilità in città. Peccato che questa manifestazione venga intesa ed organizzata come una pura e semplice passeggiata ecologica, per le famiglie e per i bambini (quest'anno si è scelto di trasformarla in una campagna per la diffusione di una migliore raccolta dei rifiuti solidi urbani. Meglio che niente, accontentiamoci della buona volontà dei fraticelli salernitani).
La questione del traffico e quella dell'inquinamento dell'aria non sono ancora diventate una questione politica per i salernitani (e, più in generale, per il popolo italiano - popolo bue!). Sulla difesa dell'ambiente e della salute pubblica si continua ad equivocare ed a sottovalutare i rischi per la salute derivanti da un sistema della mobilità centrato sull'uso dell'auto privata - il feticcio per eccellenza della nostra società. Quando ci ribelleremo in massa a questa modernissima schiavitù? Nel frattempo, l'anno scorso l'UE ha aperto una procedura d'infrazione contro l'Italia per l'inquinamento da polveri sottili (che sarebbe più corretto definire "nanoparticelle" o "particolato sottile ed ultrasottile" - non di semplice e fastidiosa "polvere" si tratta). Serviranno a qualcosa le multe europee? A pagare saremo sempre noi poveri cittadini e utenti della strada, come è già successo con le multe per le discariche di rifiuti tossici in Campania... L'unica soluzione possibile è la defezione in massa, la ciclo-rivoluzione. Ciclisti di tutto il mondo, unitevi!
Peppe Schiavone
del Comitato vietrese per la difesa dei Beni Comuni
Fonte: Il Vescovado
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