Natale in Sardegna è differente da ogni altro luogo del Pianeta: ancora oggi è davvero una festa di famiglia e di ritorno alla casa natia. In questa isola del Mediterrano: nei secoli emigrazione ed immigrazione si sono fuse insieme e le tradizioni hanno preso un senso differente ma nel periodo natalizio convivialità e ritrovo sono quotidianità.
Il Natale cambia nome solo in Sardegna
La vigilia di Natale: è
Sa nott’è e xena, una notte diversa da tutte le altre perchè carica di amore e calore familiare. Nei secoli il 24 di dicembre è la sera del rientro a casa, del ritorno dei tanti pastori lontani per la transumanza. Sino agli anni 50 nei borghi dell’Isola in questi giorni si colorano di bianco le pareti di casa rese sporche e cupe dal fumo: per il periodo natalizio tutto doveva essere pulito, accogliente, perfetto, caldo. In Sa Notte’è xena nascono nuove unioni e si rafforzano i legami familiari ed è per questo motivo che ancora oggi il 24 sera la cena è molto intima e familiare. Quasi nessuno rinuncerebbe alla cena di famiglia per il 24 di dicembre. Particolare curioso nell'Isola è il nome della
messa di Mezzanotte conosciuta da queste parti come
Sa Miss’è Puddu, la messa dei polli, chiamata così perchè tenuta prima del primo canto del gallo. Nei paesi ancora oggi momento perfetto non solo per la preghiera rituale ma per incontrare amici e parenti rientrati per le feste . Il 25 dicembre in Sardegna prende il nome di
Paschixedda, ovvero la piccola Pasqua, per rimarcare il carico significato religioso della giornata.
Natale: le tradizioni più antiche
Nell'Isola sono tutt'ora vive alcune tradizioni antichissime che, ieri come oggi si tramandano nelle famiglie locali. Ne citiamo alcune, quelle più famose.
- Una cena per tutti. Nessuno escluso. Non solo familiari ed amici nella notte di Natale devono sedersi intorno al tavolo ma, secondo una leggenda antica ancora popolare a Nuoro, persino le anime dei defunti di famiglia si avvicinavano al fuoco caldo del caminetto per trovare confortoi. Per questo motivo, ci racconta la Deledda si lasciava un pò di vino ed un piatto di vivande calde per tutta la notte sulla tavola apparecchiata.
- Su truncu e’ xena: un tronco molto grande che la notte del 24 di dicembre veniva messo nel caminetto e che, secondo tradizione, doveva rimanere acceso sino all’ Epifania. In casa bisognava badare che questo tronco non si bruciasse mai sino alla fine, mai sino al 6 di gennaio quando le feste finiscono. Un rituale pagano che, rituale avrebbe portato fortuna economica e salute alla famiglia.
- Mandada: un dono solidale. Dai paesi ai borghi ed alle città una tradizione carica di solidarietà. Le famiglie povere venivano omaggiate di un abbondante pasto da consumare per le feste dalle famiglie più abbienti, in genere i datori di lavoro. Mentre la comunità omaggiava i più sfortunati con una ricca cesta di salsicce, formaggio e dolci secchi da consumare durante tutto l’anno.
Da Natale all’Epifania: il passaggio della magia
In Sardegna ieri come oggi esistono tantissimi riti pagani dal sapore magico che vengono tramandati in particolare tra le donne e non solo!
Magia bianca: quella praticata in genere dalle
bruxas o dalle ma anche da tanti altri. E’ in questi giorni a cavallo tra due anni che chi si sente prossimo alla morte prepara la "successione del dono" trovandosi l’erede ed insegnando antiche pratiche. Curiosi riti che vale la pena scoprire e conoscere per capire quanto ancora nell’Isola i riti antichi siano fortemente radicati nei paesi delle zone interne ma anche tra piazze e palazzi delle città.
Natale a tavola in Sardegna
Nelle feste anche in pane è speciale ed allora se si osserva la geografia dell’Isola scopriamo che nel Logudoro ancora c’è chi lavora su
bacchiddu ‘e Deu ovvero il Bastone di Dio, un pane simile ad un bastone vescovile, il più noto è
sa tunda, un tipico pane tondo, molto simile a quello arabo che ieri come oggi viene fatto a Busachi, borgo della provincia di Oristano. In una tavola di Natale che si rispetti non può mancare il classico pecorino stagionato ma anche il primo sale ed ovviamente il
pane guttiau (pane carasau insaporito con olio e sale). Come primi piatti in genere sarà presentata la
fregola o i malloreddos (nel sud Sardegna)i culurgiones o i ravioli nel resto dell’Isola. Non mancherà mai nè il maialetto arrosto e tanto meno l’agnello accompagnati con patate e carciofi crudi in pinzimonio o in insalata. Almeno una seadas per concludere il pasto è presente e, per i pomeriggi di festa i
pabassinos, dolci tipici di frutta secca e vincotto.