Tu sei qui: AttualitàTraffico illecito di cuccioli dall’Est: arriva l'anagrafe europea
Inserito da Maria Abate (ilvescovado), lunedì 29 febbraio 2016 12:03:28
Risale a pochi giorni fa la proposta del Parlamento europeo di istituire un'anagrafe unica di cani e gatti per scongiurare il traffico illecito di cuccioli dall'Est. Infatti, nonostante la maggioranza degli Stati membri abbia già «un certo livello di requisiti per la registrazione e/o l'identificazione degli animali, la maggior parte di questi database non sono ancora compatibili e c'è una tracciabilità limitata quando gli animali vengono spostati in tutta l'Ue», si legge nella risoluzione, che dovrà essere approvata dal Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea. I cuccioli venduti nei negozi di animali, infatti, sono «spesso allevati in cattive condizioni, hanno avuto una scarsa socializzazione e sono maggiormente esposti al rischio di malattie». Inoltre «il 70% delle nuove malattie insorte negli esseri umani negli ultimi decenni sono di origine animale».
Grande la soddisfazione della Lav (Lega Anti Vivisezione), che il 24 febbraio scorso ha presentato il libro "La fabbrica dei cuccioli" (a cura di I. Innocenti e M. Puricelli), in cui si illustrano gli ultimi dati del traffico legato alla zoomafia e le storie di alcuni animali oggetto di questo commercio. I trafficanti, organizzati in gruppi ben coordinati, li acquistano per 30 o 50 euro nell'Est asiatico e li rivendono nei Paesi dell'Europa occidentale a partire da 600 euro, stipandoli nei camion come fossero merce. Soltanto in Italia ne arrivano illegalmente circa 8mila ogni mese, senza documenti e vaccinazioni di legge, spesso malati. Giunti in Italia, vengono loro attribuiti il microchip, i documenti, le vaccinazioni, così da sembrare nati in loco, e vengono imbottiti di immunoglobuline, che posticipano i sintomi delle malattie, che spesso insorgono qualche giorno dopo il termine della "garanzia". Questo business illegale si stima generi un affare da 300 milioni all'anno in tutta Europa, configurandosi come il terzo più redditizio, dopo quello di armi e droga. Un capitolo del libro è, inoltre, dedicato alle mamme dei cuccioli, dette "fattrici" per lo sfruttamento crudele a cui vengono sottoposte. Recluse in gabbie anguste, esse vengono infatti indotte con gli ormoni ad avere fino a quattro parti all'anno, per poi essere soppresse o lasciate morire perché non più produttive.
Negli allevamenti seri vengono rispettate le fasi di maturazione psicologica dei cuccioli, che hanno bisogno di imparare dalla madre e dai fratelli di cucciolata l'interazione tra cani e dall'allevatore quella con l'essere umano. Nel traffico illegale di cuccioli invece tutto questo viene loro negato, con il rischio che alcuni di essi diventeranno problematici, con aggressività conspecifica, cioè con gli altri cani, o intraspecifica, cioè con altre specie, come l'uomo. A combattere il fenomeno, comunque, possiamo essere anche noi, evitando di acquistare il nostro cucciolo - specie online - e adottandolo da associazioni serie o dai canili.
Fonte: Il Vescovado
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