Tu sei qui: CronacaAcqua, stanati tremila morosi
Inserito da (admin), venerdì 19 marzo 2004 00:00:00
Accertamenti, solleciti, ingiunzioni, pignoramenti: si annunciano tempi duri per i contribuenti poco attenti. Già da questa mattina, quando i messi comunali inizieranno a bussare alle porte dei morosi. Ben tremila gli avvisi di mora relativi al servizio idrico per l'anno 2001. Praticamente, un sollecito a pagare quanto dovuto. 30 giorni di tempo per mettersi in regola. Dopo questo termine, il Comune passerà alle vie forti, con decreti di ingiunzione e conseguenziali pignoramenti. La caccia grossa ai morosi ha dato i suoi frutti. Grazie anche all'informatizzazione degli uffici comunali, che ha consentito i controlli incrociati tra gli uffici tributi, condono ed anagrafe civile e tributaria. Diverse centinaia i milioni delle vecchie lire sfuggiti finora alle casse comunali e che adesso l'Ente è intenzionato ad incassare. L'accertamento è stato solo il primo passo. L'ultimo - quello che il Comune spera di evitare, sollecitando con gli avvisi di mora i contribuenti tardivi - sarà l'ingiunzione, un procedimento giudiziario molto più oneroso. Il controllo incrociato con gli altri uffici, non solo comunali, posto in essere da diversi anni, sta dando, dunque, i suoi frutti. «È prima di tutto un fatto di giustizia - afferma Giovanni Carleo, assessore comunale alle Finanze - e poi di sostanza. Per migliorare il servizio, come di fatto avviene, occorrono sempre maggiori risorse finanziarie ed i cittadini devono contribuire per quanto compete loro. Pagare tutti significa ottenere un servizio migliore e puntuale, in questo e negli altri settori». L'informatica è di grande aiuto nella lotta all'evasione. «Già - conferma Carleo - oggi con l'informatica si riesce a controllare congiuntamente diversi settori ed è quello che abbiamo posto in essere». Gli accertamenti in partenza per il servizio idrico seguono quelli effettuati per la Tarsu del 1999. L'iter procedurale, in questo caso, ha raggiunto la fase finale. Quanti, nonostante gli accertamenti, i solleciti e le ingiunzioni, non hanno provveduto a versare la tariffa, si sono visti presentare a casa gli ufficiali giudiziari per il pignoramento dei beni, oppure notificare il fermo giudiziario delle auto. «Il Comune - conclude Giovanni Carleo - non è un persecutore o un cinico esattore. Abbiamo concesso varie opportunità di risolvere il contenzioso, non ultimo il condono, accessibile a tutti e con ottime possibilità di pagamento. Esaurite queste opportunità, non resta che procedere a forme più coattive di riscossione. D'altra parte, abbiamo proprio per questo prolungato i termini per usufruire del condono, anche alla presenza di casi estremi, quali le notifiche di pignoramento». Diventa più dura, dunque, la vita per gli evasori abituali. Intanto, dai controlli incrociati spunta un dato curioso: chi è moroso lo è per natura. Si è verificato, infatti, che quanti evadono un tributo sono portati a fare la medesima cosa per tutte le altre tasse.
Fonte: Il Portico
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