È morto all’età di 66 anni, nella sua abitazione a Sant’Arcangelo, il fotoreporter Michele Adinolfi. Il suo cuore ha smesso di battere per sempre dopo aver lottato dallo scorso mese di febbraio, quando rimase coinvolto in un grave incidente stradale. Da allora non si è più ripreso, con le sue condizioni che sono apparse subito molto gravi.

Numerosi cittadini hanno voluto rendergli l’ultimo saluto già durante la giornata di ieri. Tutti lo ricordano con la macchina fotografica a tracolla e l’immancabile cappellino mentre si aggirava per le strade della città, immortalando persone e situazioni in immagini che sarebbero entrate a far parte della storia della città.

“Un giornalista di razza”: così è stato sempre definito Michele Adinolfi da tutti i suoi colleghi ed esperti del campo. Per tre decenni ha raccontato con i suoi scatti avvenimenti, cambiamenti, personaggi di Salerno e non solo. La sua immagine più ricordata è probabilmente quella che accompagna la prefazione al libro fotografico “Come eravamo” del giornalista Nicola Fruscione, edito nel 2004.

Grazie all’Associazione culturale “Noi”, presieduta da Pietro Ferraioli, è stato anche pubblicato un libro di Michele Adinolfi, contenente circa 150 fotografie, con il titolo “Salerno ‘70”. Prevista oggi, nella Chiesa di Sant’Arcangelo, la celebrazione dei funerali.