Tu sei qui: CronacaAllarme criminalità, due attentati incendiari
Inserito da Il Salernitano (admin), giovedì 5 giugno 2003 00:00:00
Ancora un gruppo di vandali in azione, nella notte tra martedì e mercoledì, a Cava de' Tirreni. Nel mirino stavolta è finito il noto locale "People", in Corso Umberto I, di proprietà del signor Antonio Avagliano. Ignoti, col favore delle tenebre, hanno appiccato il fuoco ad uno dei tendoni parasole che vengono utilizzati per riparare gli avventori del noto bar metelliano. Il rogo, di natura sicuramente dolosa, ha distrutto completamente la copertura in stoffa del tendone, ma senza arrecare altri danni, fortunatamente, alle vicine strutture abitative ed al bar stesso. Il proprietario del "People", tra i locali più "in" della Vallata, ha subito sporto denuncia contro ignoti al locale Commissariato di Polizia, guidato dal vice questore Sebastiano Coppola. E' stato, così, aperto un fascicolo con relativa inchiesta per far luce sull'accaduto. Sono escluse, al momento, piste che legano l'episodio alla malavita organizzata locale, anche perché le modalità dell'atto hanno fatto subito pensare ad una gang di teppisti, che in questi ultimi giorni ha stretto Cava in una morsa di microcriminalità. Basti ricordare, al riguardo, i due recenti episodi che hanno preso di mira il Palazzo di Città metelliano. Il primo si è consumato con lanci di pietre, che hanno infranto tre vetri di un finestrone esterno delle scale del Municipio. Il secondo, invece, ha visto la comparsa, sui muri della facciata del Palazzo, di diverse scritte contro la venuta, nei giorni scorsi, del ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri. Cava, dunque, sembra essere attanagliata da una morsa di violenza. Ma se questi episodi possono essere catalogati come delle "bravate", ben più preoccupante è quello avvenuto, martedì notte, ai danni dell'azienda floreale di proprietà dei coniugi Luigi Tagliafierro e Maria Barone, sita in località Novelluzza, nei pressi di San Martino. Anche qui la mano è di natura dolosa. Sono andate distrutte diverse serre, con danni per migliaia di euro. In quest'episodio potrebbe esserci la mano del racket delle estorsioni, anche se gli inquirenti non escludono nessuna delle piste finora formulate. Un clima intimidatorio, dunque, quello che si respira negli ultimi tempi a Cava, considerata fino a poco tempo fa un'oasi felice. «Auspichiamo - ha sottolineato l'assessore alla Sicurezza, Alfonso Laudato - che il prefetto ed il questore, d'intesa con il sindaco Messina, avviino le condizioni per un incontro, al fine di mettere a punto una strategia comune di intervento. Un primo passo sarà rappresentato dalla messa in funzione, in tempi brevi, del sistema di telecamere a circuito chiuso che controllano diversi punti della città. Potrebbe essere un primo, ottimo sistema di deterrenza, soprattutto per fronteggiare queste bande di giovani scalmanati che si aggirano nottetempo per la città».
Fonte: Il Portico
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