Tu sei qui: CronacaAmalfi, Consiglio di Stato ordina demolizione di due stabilimenti balneari
Inserito da (PNo Editorial Board), giovedì 20 aprile 2023 15:46:09
Il 16 luglio 2018 i militari della Sezione Navale della Guardia di Finanza di Salerno, con gli uomini della Capitaneria di Porto di Amalfi, notificarono quattro decreti di sequestro preventivo per altrettanti lidi balneari di Amalfi, a causa della mancata rimozione delle strutture provvisorie al termine della stagione balneare.
Un provvedimento giunto quattro anni dopo le ordinanze di abbattimento emanate dal Comune di Amalfi, che riteneva abusivi e difformi gli stabilimenti, ormai diventate strutture fisse in violazione delle concessioni demaniali.
Dopo una lunga battaglia legale, nel dicembre 2018 la Corte di Cassazione salvò gli stabilimenti, ma a distanza di cinque anni il Consiglio di Stato ha ribaltato la situazione per due dei quattro lidi in questione, lo "Stella Maris" e il "Silver Moon".
Quanto allo "Stella Maris" i magistrati rilevano come «l'insieme complessivo delle opere realizzate comporti la creazione di un organismo del tutto diverso da quello originariamente assentito e giustifichi, pertanto, il provvedimento repressivo del Comune». Tra le opere integralmente prive di titolo i manufatti ad uso deposito e dispensa in lamiera, il solaio di circa 230,00 mq. ubicato a quota + 2,70 dall'arenile, la pavimentazione in grigliato di ferro e quella in legno, la copertura dell'intero terrazzo con tendaggi retraibili telecomandati, sostenuta da una struttura portante in metallo.
Per quanto riguarda il "Silver Moon" il Collegio osserva che «nella concessione che autorizzava il mantenimento su suolo demaniale di uno stabilimento balneare occupante una superficie complessiva di mq. 233,53, di cui 149,77 mq. di area coperta con opere di facile rimozione, 18,06 mq. di area coperta con opere di difficile rimozione e 65,70 mq. di area scoperta, come indicato nella perizia asseverata allegata alla stessa concessione. Al contrario, le opere realizzate - che, come si evince, dalla stessa descrizione, non sono di facile amovibilità - occupano complessivamente il suolo demaniale di circa 235,00mq. Si tratta, infatti, di opere stabilmente ancorate al suolo e ivi mantenute per tutto l'anno».
Il 16 marzo 2023, dunque, i magistrati Hadrian Simonetti, Oreste Mario Caputo, Roberto Caponigro, Lorenzo Cordi' e Giovanni Gallone hanno respinto gli appelli avverso le decisioni del Tar che nel 2017 respinse in primo grado il ricorso proposto dai concessionari avverso l'ordinanza comunale di ripristino dello stato dei luoghi e hanno condannato le parti a rifondere al Comune di Amalfi le spese di lite quantificate, per ciascuna di esse, in 3mila euro oltre accessori di legge.
E così, entro il 31 dicembre, i proprietari dovranno demolire le proprie strutture e provvedere al ripristino dello stato dei luoghi.
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Fonte: Il Vescovado
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