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Arrestati due ultrà

Inserito da (admin), lunedì 13 giugno 2005 00:00:00

Presi i due ultras che lo scorso aprile, nel corso della gara tra Cavese e Juve Stabia, ferirono l'ispettore di Polizia Francesco Lo Grande, ancora oggi ricoverato al "Cardarelli" in stato di semi-paralisi, causata da una frattura alla base del cranio. Geraldo D'Amore, 28 anni, appartenente al gruppo "Noi di Cava", ed Alessandro Apicella, noto in città come "Sandro cocaina", sono stati inchiodati dai filmati e dalle foto visionate dagli agenti della Polizia Scientifica. Sarebbe stato il taglio degli occhi di D'Amore, già noto agli agenti impiegati allo stadio, visto anche il suo attivismo nell'organizzazione delle trasferte, a dare il via all'identificazione, proseguita grazie ad un lavoro minuzioso di sovrapposizione delle immagini fatto dagli uomini della Scientifica. I due ultras sono stati arrestati giovedì sera dagli agenti di Polizia, diretti dal vice-questore Sebastiano Coppola, in esecuzione della misura cautelare emessa dal Gip di Salerno. Le accuse nei loro confronti sono di lesione colpose gravi e favoreggiamento. Nelle prime ore dopo gli incidenti gli agenti iniziarono a visionare i filmati e le foto in loro possesso. Vista la gravità dell'episodio incriminato, il questore di Salerno decise di dare maggiore impulso alle indagini, rafforzando l'organico con l'ausilio della squadra di specialisti Tifoserie e Anticrimine. Gli agenti sequestrano i filmati mandati in onda dalle emittenti locali e proseguono il loro lavoro. Sin dai primi filmati riescono a ricostruire gli attimi del ferimento. L'agente Francesco Lo Grande, in forza al 4° Reparto Mobile di Napoli, nel corso di una carica, tesa a tenere distanti le due tifoserie, perde l'equilibrio e finisce su uno dei gradoni. Dall'immagine video si scorge in alto un tifoso, il cui volto è coperto da una sciarpa e dal cappuccio di una felpa con la scritta "Ndc". L'ultrà raggiunge il poliziotto, lo colpisce al volto con un calcio e poi scappa. Dai primi accertamenti la Polizia riesce a scorgere solo il taglio degli occhi. Un elemento che sembra poco importante, ma che si rivelerà essenziale. Gli agenti riconoscono gli occhi di Geraldo D'Amore, ma occorrono nuovi elementi. Altre immagini estrapolate dai filmati ritraggono D'Amore senza sciarpa e passamontagna. Con l'ausilio degli agenti della Scientifica di Napoli, si scopre che il volto di D'Amore corrisponde a quegli occhi immortalati nell'istante del calcio. Ma non è finita. Da un esame più attento dei filmati la Polizia inchioda un altro ultras: è Alessandro Apicella, residente nel quartiere di S. Maria del Rovo. Secondo gli inquirenti, Apicella ha aiutato D'Amore a scappare. "Sandro cocaina" si sarebbe avvicinato al poliziotto, ormai privo di sensi, e gli avrebbe sottratto quello che negli ambienti della Polizia è conosciuto come lo "sfollagente". Così armato, avrebbe opposto resistenza e minaccia agli agenti, consentendo a D'Amore di allontanarsi tra la folla. Una ricostruzione dettagliata, che ha portato all'incriminazione dei due giovani cavesi, che dal canto loro respingono tutte le accuse. Geraldo D'Amore, 28enne di San Cesareo, sposato da quasi un anno, ha negato ogni coinvolgimento. «Non c'entro nulla», ha detto al suo avvocato. Già qualche settimana fa gli agenti avevano bussato alla sua porta per una perquisizione. Nella sua abitazione gli investigatori avevano sequestrato alcune riviste di arti marziali e body building, come prova di presunti comportamenti violenti, ed in particolare della sua capacità di colpire. Il giovane avrebbe precisato di non aver mai praticato queste discipline. A distanza di qualche giorno l'arresto. L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa per l'ipotesi di reato di minaccia, violenza e lesioni gravissime nei confronti di D'Amore, di favoreggiamento in concorso dei reati suddetti per Apicella. Entrambi, ora agli arresti domiciliari, sono difesi dall'avvocato Roberto Lanzi, che ha già presentato ricorso al Tribunale del Riesame per ottenere l'annullamento del provvedimento restrittivo. Ricorso che dovrebbe essere fissato non prima di una decina di giorni. Il giorno dopo la diffusione della notizia degli arresti, la sigla ultras "Ndc" ha affermato l'estraneità dell'intero gruppo all'episodio.

Fonte: Il Portico

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