Tu sei qui: Cronaca"Cani vigili", infuriano le polemiche
Inserito da (admin), lunedì 12 maggio 2008 00:00:00
«Esigiamo che l'Amministrazione Gravagnuolo porga ufficialmente le sue scuse al mondo della cinofilia ed alla cittadinanza di Cava per il loro offensivo comportamento». A parlare è Massimo Buchicchio, esperto giudice internazionale di prove per cani da utilità e difesa, indignato e mortificato dopo lo spettacolo, a suo dire, offerto sulle reti nazionali dall'iniziativa del Comune di dare vita ad un'unità cinofila in un modo approssimativo e semplicistico. Sotto accusa tutta l'operazione messa su dall'assessore Alfonso Senatore e dal veterinario Emilio Maddalo, con una serie di argomentazioni che vanno dall'addestramento dei cani al loro utilizzo, dai conduttori alle certificazioni.
«Incominciamo a chiarire - afferma Buchicchio nella conferenza stampa indetta per informare l'opinione pubblica - che Diana, cosiddetto pitbull (un incrocio tra dogo argentino e pitbull), non è una razza riconosciuta dalla cinofilia ufficiale, anzi è fuorilegge secondo il decreto Sirchia». Critiche anche agli stessi Vigili: «Hanno mostrato una preparazione meno che mediocre per come si lasciavano trascinare dai cani, tra l'altro non avevano saputo neanche allacciare il guinzaglio». Ma è sullo stato di addestramento che Buchicchio lancia i suoi strali: «L'età per l'addestramento minimo deve essere di 18 mesi ed i cani Kim, Jhonny e Diana hanno un'età tra i 14 ed i 15 mesi. Inoltre, credo che non siano stati effettuati gli accertamenti previsti prima di essere avviati all'addestramento». Secondo Buchicchio, ci si trova in presenza di un'operazione condotta in maniera semplicistica e superficiale. «Tra i cittadini cavesi si sta diffondendo un atteggiamento ostile e riluttante verso il cane, verso gli amatori del cane ed in generale verso tutto il mondo della cinofilia, di qui la mia protesta e la dura presa di posizione. Va tutelata anche la salute degli animali».
Ormai il dibattito è aperto e si va sviluppando anche con punte di polemica forte. Né l'invocata sicurezza alla base di questa operazione convince. «Sono iniziative nate unicamente per raccogliere consensi sul piano mediatico e non per offrire soluzioni forti. La sicurezza va perseguita attraverso la realizzazione di piani di controllo territoriali partecipati, in un forte rapporto di collaborazione tra sindaco, prefetto e le forze dell'ordine», scrive Giovanni Del Vecchio, coordinatore cittadino di An. La vicenda potrebbe avere anche risvolti politici. A sottolinearlo è Alfonso Laudato, capogruppo di Forza Italia: «Gravagnuolo deve essere chiaro: ha condiviso fino in fondo tutta l'operazione ? Se sì, deve assumersi tutte le responsabilità del fallimento; se no, dovrà trarre le dovute conseguenze». Sullo scontro tra Senatore e padre Gigino, solidarietà al frate da parte del responsabile cittadino del Mpa, Luigi Cretella: «Il frate ha espresso una linea condivisa in città, prima e sempre il rispetto della persona umana».
Il sindaco: «Mai costituita l'unità cinofila»
Solo un indirizzo politico, nessuna unità cinofila, almeno per il momento, per il Corpo di Polizia Locale. «Mi assumo la responsabilità politica di un atto di indirizzo, ma non c'è stata alcuna istituzione di un'unità cinofila per la Polizia Locale - chiarisce il sindaco Gravagnuolo - spettano poi al dirigente del settore, il comandante Meluso, tutti gli atti dirigenziali conseguenti». In pratica, tanto clamore per nulla. «Si è trattato solo di una comunicazione informale - spiega Gravagnuolo - che non meritava alcuna enfasi particolare. Sarebbe paradossale, se veramente ci fosse un'emergenza sicurezza, affrontarla con tre cagnetti». Tutto rientra in un disegno complessivo di salvaguardia del territorio. «Ovviamente - spiega Gravagnuolo - la soluzione non possono essere tre cani, come non possono essere i manganelli, né iniziative antibullismo. Tutte, però, fanno parte di una politica integrata della sicurezza, indirizzata al coinvolgimento di tutti, dalle associazioni ad enti ed organismi che, ognuno per la propria parte, possono dare un contributo. Anche un'unità cinofila può essere utile per coadiuvare tutte le azioni necessarie a preservare la nostra tranquillità e serenità».
Fonte: Il Portico
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