Tu sei qui: CronacaCava città aperta ai 139 rifugiati, parla Padre Giacomo: «La terra è patrimonio dell’umanità intera non di privilegiati»
Inserito da (Redazione), domenica 21 maggio 2017 10:40:30
di Adriano Rescigno
Dopo la deliberazione consiliare dello scorso giovedì che ha ufficializzato l'entrata della città all'interno della rete Sprar, consentendo a 139 rifugiati e richiedenti asilo di trovare ospitalità nel territori odi Cava de' Tirreni, impossibile non rivolgere qualche domanda a Padre Giacomo Santarsieri, rettore della casa di accoglienza San Felice che per primo in città, senza esitare, ha aperto le porte della sua struttura a quanti necessitavano del suo aiuto.
Padre Giacomo, come si sente adesso che Cava ha aderito ufficialmente alla rete Sprar? Ha avuto mai modo di pensare ad un'ipotesi di bocciatura in Consiglio comunale circa l'adesione?
Una decisione del consiglio comunale in linea con quanto chiede il governo e dunque un percorso obbligato. Apprezzo, tuttavia il senso di responsabilità nell' affrontare questa emergenza. Vale la pena di tenere a mente che: di emergenze simili, l'occidente ne affronterà ancora altre. Non ho mai pensato ad una bocciatura: in fondo al cuore di ogni persona c'e' sempre spazio per la solidarietà
Certo di pareri negativi ce ne sono stati in Consiglio, sente di poter suggerire qualche spunto di riflessione a tutti coloro che hanno detto "no"?
Rispetto i pareri e le opinioni di tutti. Voglio solo invitare a pensare che un futuro di pace e di benessere si fonda sulla edificazione di ponti e non erigendo muri e barriere, secondo una felice espressione di Papa Francesco. E poi la terra è patrimonio ereditato dall'umanità intera e non solo appannaggio di privilegiatiʺ
Il Consigliere Barbuti in Consiglio ha chiesto delucidazioni sul ruolo del Comune di Cava nella convenzione stipulata tra la struttura da lei gestita e la Prefettura. Può fornire lei direttamente questi chiarimenti? Come si è svolta la procedura di convenzionamento?
Premetto che la convenzione riguarda il rapporto diretto tra Prefettura di Salerno e "accoglienza cappuccina" di cui sono presidente. Chi volesse saperne di più basta recarsi in Prefettura a chiedere ulteriori informazioni...
L'ultima domanda riguarda i cittadini, in particolare gli scettici in merito all'accoglienza. Per un maggior rendersi conto della gravità della situazione che vivono queste persone richiedenti asilo, quale esperienza consiglia di vivere, magari anche una visita alla sua struttura?
In tutta la vicenda mi son reso conto che non esistono cittadini scettici, ma soltanto cittadini disinformati o prevenuti, travolti dall'onda anomala della propaganda che insinua paure e fobie. Chi impegna parte del suo tempo con il volontariato non conosce la xenofobia. E ancora: per chi si professa cristiano-cattolico, l'atteggiamento corretto è quello del samaritano del Vangelo. Quando si presta soccorso lo si fa senza chiedere di che colore è la pelle? Da dove vieni? Oppure portatore di malattie e pestilenze...si soccorre senza alibi.
Fonte: Il Portico
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