Tu sei qui: CronacaCava de' Tirreni: scene di vita digitale al liceo “De Filippis-Galdi”
Inserito da (redazioneip), martedì 24 marzo 2020 10:07:30
«La scuola non si ferma. In presenza o a distanza è la comunità che ci aiuta a crescere "sani, responsabili e competenti". Affrontiamo tutti questi momenti nuovi e del tutto inaspettati con spirito di corpo, dedizione e (perché no!) curiosità e creatività, cercando di trasformare le difficoltà del momento in opportunità».
Affida ad una lettera, pubblicata sul sito della scuola, il suo pensiero per essere vicina ai tanti ragazzi la cui esistenza è stata travolta da qualcosa che, ora, non possono leggere ed interpretare. E' la dirigente scolastica del liceo "De Filippis-Galdi" di Cava de' Tirreni, professoressa Maria Alfano, che, pochi giorni dopo lo stop imposto dalle misure governative per il contenimento del Covid-19, così si rivolge alla scolaresca: «Vi esorto a seguire le attività che tutti i vostri docenti continueranno a proporvi attraverso modalità diversificate e certamente meno praticate fino ad ora, nonostante le difficoltà di collegamento o gli impedimenti che potreste via via trovare. Chi l'avrebbe mai detto che i social e i cellulari tanto deprecati e perseguitati da noi (Docenti e Dirigente prima di tutti) si sarebbero rivelati utilissimi se non addirittura necessari! Il virus ci toglie la realtà concreta e il contatto umano, ma di contro il "non spazio virtuale" ci dona l'illusione della vicinanza e ci offre la possibilità di vivere con diverse modalità le relazioni e la vita sociale».
Già, perché dal 5 marzo la quotidianità del mondo scolastico si è interrotta prima di tutte le altre per lasciare spazio ad una vita digitale, frenetica o lenta, strutturata o approssimativa, sicuramente l'unica possibile, in questo momento storico ancora indefinibile nella sua portata esistenziale.
E' la DAD, didattica a distanza, contenuta nel DPCM del 4 marzo 2020, che segna, nella storia della scuola, l'inizio di un' epoca. Sì, perché la novità non è nell'uso della tecnologia quanto nell'"uso di massa" della stessa che diventa, così, sistema. E non si torna indietro.
Al Liceo "De Filippis Galdi", con i suoi cinque indirizzi di studio, il radicale e repentino cambiamento del metodo di lavoro ha sicuramente destato perplessità e qualche riserva ma, alla fine della seconda settimana di sospensione delle attività didattiche in presenza, l'esperienza ha preso corpo e si è attivata in tutte le sezioni dell'Istituto. «La formazione a distanza permette di superare le barriere spazio-temporali. Tuttavia - avverte Rosa Attanasio, studentessa della classe 5 A di Scienze umane - il metodo online necessita che tutti, docenti e discenti, abbiano una buona capacità di gestione del tempo: prendere visione dei files, scaricarli, organizzare il desk. E poi, naturalmente studiare, memorizzare e collegare. Certo, qualche impedimento ad allinearsi c'è per i compagni non provvisti di strumentazione o costretti a condividerla con fratelli e familiari ma, in questo momento di forte incertezza sul nostro ritorno nei banchi di scuola, la didattica online ci permette di studiare per affrontare, in ogni caso, l'esame di Stato». Certamente più positivi sono gli allievi del LES, l'indirizzo economico-sociale di Scienze umane, che dichiarano di essere entusiasti di questo quotidiano appuntamento virtuale con professori e compagni e, semmai, sono alla ricerca di un metodo di lavoro più adeguato al contesto. Anche dal Liceo linguistico gli alunni della 5 A guardano alla DAD come all'unica possibilità di fare scuola in questi giorni e per i prossimi. «E' una didattica sicuramente comoda ed efficiente se applicata seguendo un percorso strutturato. Concentrarsi sulla lezione, tuttavia, risulta più difficile rispetto alla lezione in presenza e - concludono - riteniamo opportuno adottare poche piattaforme digitali».
«Noi giovani siamo nati con la tecnologia - afferma Francesca Leopardi della 2 B classico - ma non ne avevamo compreso potenzialità e limiti. Prima era un gioco, ora è la nostra finestra sul mondo. Ma il mondo vero non può essere sostituito. Mancano i contatti fisici, ci mancano le emozioni del vivere insieme la scuola». Al Liceo musicale le lezioni di musica si praticano attraverso le videolezioni che mantengono viva una interazione tra insegnamento e apprendimento. Gli allievi registrano l'esecuzione musicale che viene, successivamente, inviata agli insegnanti. La pratica della registrazione rappresenta una risorsa didattica molto efficace perché in questa fase lo studente raggiunge livelli di attenzione molto alti ed ha la possibilità di riascoltarsi e mettere in atto, attraverso una consapevole autocritica, la verifica di quanto gli viene corretto. Anche qui, «dopo una fase di assestamento, il lavoro ha trovato un'organizzazione» riferisce Antonella Di Marino della 2 A musicale. Queste sono alcune delle voci di quella che sarà per sempre la "generazione coronavirus".
«Il collegamento diretto o indiretto, immediato o differito, attraverso videoconferenze o videolezioni, la trasmissione ragionata di materiali didattici con successiva rielaborazione e discussione operata direttamente o indirettamente con il docente: tutto ciò è didattica a distanza».
Il Liceo "De Filippis Galdi" ha pienamente recepito il messaggio del Ministero dell'Istruzione e lo sta mettendo in atto gradualmente per raggiungere quei giovani non ancora pronti ad una scuola virtuale. Scuola virtuale che non dovrà solo trasmettere sapere ma dovrà sforzarsi di creare un rapporto emotivo tra tutti coloro che ne fanno parte.
Ed anche la signora Vincenza Palazzo, madre di Salvatore Di Iorio della 3 As, raggiunta attraverso un collegamento Skype, ha voluto offrire il suo punto di vista lodando l'istituzione per questo impegno che ha definito altamente civico. «Stiamo scrivendo un capitolo di storia e stiamo elaborando un lutto sociale. Ma constatare, ogni giorno, che i nostri figli possono continuare a crescere culturalmente ci dà coraggio e ci fa guardare con maggiore ottimismo ad un futuro che, ora, ci appare nebuloso assai. Non dobbiamo riportare l'umanità nel Medioevo».
Fonte: Il Portico
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