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Cavamarket, l'affaire fatture facili

Inserito da (admin), mercoledì 2 febbraio 2005 00:00:00

Fatturazioni false, cessioni fantasma e raggiri fiscali: è partito ieri, presso la Sezione distaccata di Cava del Tribunale di Salerno, il processo che vede imputati i vertici di Cavamarket, il presidente Antonio Della Monica, ex patron della Cavese Calcio (difeso dall'avv. Pasquale Adinolfi), l'amministratore Luigi D'Andrea e l'amministratore della Castalia, Ugo Bracigliano (difeso dall'avv. Marco Salerno). Davanti al giudice, dott.ssa Criscuolo, sono stati ascoltati il tenente colonnello della Guardia di Finanza, Barca, e gli altri testi, indicati come coloro che hanno steso, nel corso delle indagini, i verbali raccolti dalla Procura di Salerno nel sostanzioso fascicolo accusatorio. I fatti si riferiscono alla primavera del 1998. La Guardia di Finanza (Nucleo Tributario di Napoli) avviò una serie di accertamenti sulle scritture contabili e sulla documentazione amministrativa di Cavamarket. Le Fiamme Gialle si soffermarono su una compravendita: l'acquisto da parte di Cavamarket di un capannone industriale ceduto dalla Cartalia Astivoli, del valore di circa 570 milioni delle vecchie lire. Nelle ispezioni la Guardia di Finanza formulò l'ipotesi di emissioni di fatture ed utilizzo delle stesse per operazioni inesistenti, riferendosi ad una successiva operazione tra una terza società, la Castalia, operante nel capannone acquistato da Cavamarket, ed una società finanziaria, la World Service srl, collegata alla società del presidente Della Monica. La società finanziaria avrebbe acquistato il ramo d'azienda dalla Castalia per poi girarlo. Secondo l'accusa, tale operazione non sarebbe esistita, ma era un espediente per convincere la Castalia a lasciare libero il capannone, una sorta di buonuscita non regolarmente dichiarata al Fisco. La Guardia di Finanza ha confermato che il passaggio di denaro tra la finanziaria collegata alla Cavamarket e la Castalia è provato dai movimenti bancari. Un primo atto che ha raccolto consensi dal pool difensivo: «È dimostrato che il passaggio di denaro c'è stato, senza danni per l'Erario. A partire dalla prossima udienza, con l'audizione del nostro consulente tecnico, proveremo che insieme all'esborso di denaro c'è stata anche l'operazione di cessione di un ramo di azienda». La prossima udienza è fissata per il 12 luglio.

Fonte: Il Portico

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