Tu sei qui: CronacaCensimento immobili, un aggravio di costi l'impiego di risorse esterne
Inserito da (admin), venerdì 5 novembre 2010 00:00:00
L’Avvocato Angelo Trapanese, degno Funzionario responsabile dell’Ufficio Tributi del Palazzo di Città di Cava de’Tirreni, ci ha opportunamente informati del censimento degli immobili, al fine di coinvolgerci ad una fattiva collaborazione con la So.Ge.T., la società affidataria della predetta attività.
Poiché lo scopo dichiarato dell’Amministrazione comunale è quello di “stanare” gli evasori totali e/o parziali per il recupero di eventuali imposte locali evase, quali l’Imposta Comunale sugli Immobili e la Tassa sui Rifiuti Solidi Urbani, in ragione, per quest’ultima, dell’effettiva consistenza dei cespiti, abbiamo chiesto al nostro concittadino, il dr. Vincenzo Trapanese, Professore universitario di ruolo (a r.) di Contabilità Pubblica dell’Università degli Studi Federico II di Napoli, Giudice Tributario, con funzione di Vice Presidente, della Commissione Tributaria Provinciale di Salerno e già Ispettore Tributario del Servizio Centrale degli Ispettori Tributari del Ministero delle Finanze e dell’Economia, di “chiarirci” la problematica ed i vantaggi che ne derivano.
Quanto ha in atto l’Amministrazione comunale può essere considerata un’attività meritoria? «Certamente, l’obiettivo non è solo ambizioso, ma anche meritevole, perché mira a recuperare risorse finanziarie da un lato e rendere uniforme il carico tributario dall’altro».
È la prima volta che viene svolta tale attività? «No! Già in passato la civica Amministrazione metelliana ebbe a fare ricorso a siffatta procedura, i cui risultati non ebbero a dare l’esito sperato, atteso che si determinò unicamente un ulteriore aggravio per la finanza comunale, in ragione del compenso corrisposto alla società incaricata, senza poter registrare nessuna maggiore entrata per le casse comunali. L’esperienza maturata avrebbe dovuto indurre l’Amministrazione ad un diverso approccio al problema, particolarmente in un momento in cui i trasferimenti sono stati ridotti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, in ragione del rispetto del “patto di stabilità” imposto dalla Comunità Europea, per cui il ricorso al recupero della maggiore imposta imponibile poteva e doveva essere affidato alle strutture interne dell’Amministrazione, stante le capacità e professionalità esistenti».
Il personale interno del Comune come avrebbe potuto risolvere la questione senza un aggravio di spesa? «Adottando gli strumenti d’indagine già in essere presso gli Uffici tributari del Comune, quali il collegamento (in tempo reale) con l’Agenzia del Territorio, per acquisire sia le rendite catastali dei cespiti e sia i metri quadrati degli stessi, attraverso l’esame delle planimetrie catastali, nonché le costruzioni abusive rilevate “via satellite” e censite dall’Ufficio finanziario. Esistono, quindi, elementi oggettivi ed incontestabili a cui l’Amministrazione comunale può fare ricorso per ampliare la sfera degli accertamenti in rettifica, ovvero disporre di nuovi per gli evasori totali, senza far ricorso all’ausilio di soggetti esterni all’Amministrazione stessa, i quali, da non trascurare, finiscono con l’essere anche depositari di dati sensibili».
L’indagine, quindi, poteva essere svolta dall’Avvocato Trapanese e dai “suoi” stretti collaboratori? «Sarebbe stato più ragionevole ed efficace, oltre che economico, delegare l’indagine agli impiegati comunali dediti al settore tributario, attraverso un progetto obiettivo, al fine di poter conseguire lo scopo prefissato e devolvere a detti impiegati un maggiore compenso rispetto a quello contrattuale, attualizzando la meritocrazia. Con l’avvento del “federalismo fiscale”, la struttura preposta a fronteggiare l’evasione necessita di un maggiore potenziamento ed autonomia dirigenziale, per costituirsi ad elemento portante, in uno a quello economico-finanziario del futuro assetto organizzativo dell’Ente Comune, la cui sopravvivenza s’incardina prevalentemente, se non esclusivamente, sulla capacità di fare accrescere la proprie entrate comunali, senza fare ricorso all’aumento delle aliquote sulle imposte loro devolute dalla legge».
Per concludere: poteva essere questa l’occasione per valutare le potenzialità della struttura? «Certamente, questa poteva essere l’occasione per tastare la struttura esistente e realizzare gli ambiziosi obiettivi, senza ulteriormente gravare la spesa sul bilancio comunale, per i cui risvolti ritengo sussistere giusti elementi di “danno erariale”».
Livio Trapanese
Fonte: Il Portico
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