Tu sei qui: CronacaCognatini uccisi, condannato il camionista
Inserito da (admin), mercoledì 30 maggio 2007 00:00:00
1 anno e 3 mesi con sospensione della pena. È questa la condanna inflitta dal giudice Riccardi a Generoso Siani, il camionista di San Pietro accusato di omicidio colposo per la morte dei due giovani cognati, Pasquale Lamberti e Pasqualina Della Rocca, rimasti vittima il 2 marzo del 2000 in un incidente mentre erano a bordo del loro scooter. Ieri, presso la sezione distaccata di Cava del Tribunale di Salerno, il giudice Riccardi ha ascoltato la discussione dell'avv. Giovanni Del Vecchio, difensore di Siani, e di Alfonso e Marco Senatore, legali dei familiari dei due giovani. Nel primo pomeriggio si è riunita la camera di consiglio, dopo che il pm aveva formulato la richiesta di condanna a 3 anni. Ben 3 ore di attesa. In serata è stato reso noto il verdetto, con la decisione del giudice di ridurre a meno della metà la pena richiesta dal sostituto procuratore: 1 anno e 3 mesi, dunque, con pena sospesa, perché la condanna è inferiore ai 2 anni. Nei prossimi 90 giorni (questo il tempo prefissato dal giudice) sarà depositata la motivazione.
I fatti risalgono al 2 marzo del 2000. Pasquale Lamberti, all'epoca dei fatti appena 16enne, si era trasferito insieme alla famiglia a San Pietro. Qui, dopo tanti anni di promesse e speranze di avere finalmente una casa, la famiglia Lamberti si era vista assegnare un appartamento nelle nuove palazzine popolari. Erano trascorsi solo pochi giorni, quando quella terribile sera Pasquale decide di accompagnare la giovane cognata, sorella della sua fidanzatina, a casa. Non vuole che aspetti l'autobus di linea e così prende il suo scooter. Il tratto è breve. Salgono sul motorino, percorrono pochi metri, passano dinanzi alla Cattedrale e poi, sul rettilineo che porta al bivio con l'Annunziata, avviene l'impatto. Il giovane perde l'equilibrio: i due cadono sull'asfalto, dopo aver battuto violentemente la testa. Arrivano immediatamente i soccorsi. Il medico del 118, coadiuvato dagli operatori dell'Humanitas, presta le prime cure. Per Pasquale non c'è nulla da fare: il cranio del giovane è spaccato a metà. Pasqualina è ancora in vita, ma le sue condizioni sono disperate, morirà durante la notte.
Intanto, vengono avviate le indagini. Gli agenti della Polizia ed i Vigili Urbani cercano di ricostruire la dinamica dell'incidente. Dai primi rilievi salta fuori un elemento: sulla strada, fermo in sosta, c'era un camion. Si scopre che si tratta del tir di proprietà di Generoso Siani, usato per il carico e scarico di bestiame. Quella sera, secondo la tesi dell'accusa, il portellone posteriore era aperto, ma non c'era alcuna segnalazione. Secondo i rilievi, eseguiti dal perito nominato dalla Procura, il giovane avrebbe urtato con la scocca del motorino contro il portellone. Quanto basta per fargli perdere l'equilibrio. Nel corso del processo Giovanni Del Vecchio, legale di Siani, ha presentato in aula un filmato che scagionerebbe il suo assistito: «Attendiamo le motivazioni, ma già da ora annunciamo di presentare ricorso in appello. Crediamo che ci siano diversi fatti che non sono stati valutati».
Fonte: Il Portico
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