Tu sei qui: CronacaConfermata la lapidazione di Amina
Inserito da La Redazione (admin), lunedì 7 aprile 2003 00:00:00
Il Tribunale Supremo della Nigeria ha ratificato la condanna a morte per lapidazione di Amina. Ha solamente posticipato l'esecuzione di due mesi, per permetterle di allattare il suo bambino. Trascorso questo termine, la sotterreranno fino al collo e l'ammazzeranno a sassate, a meno che una valanga di dissensi non riesca a dissuadere le autorità nigeriane. Amina Lawal è una giovane donna nigeriana, ormai tristemente famosa, condannata a morte per lapidazione per il semplice motivo di aver concepito un figlio al di fuori del matrimonio. Una decisione incompatibile con la Costituzione della Nigeria, con gli impegni internazionali per la difesa dei diritti umani, firmati dalla Nigeria stessa, e con la Carta Africana dei diritti umani e dei popoli. La pratica della condanna a morte per lapidazione è una delle peggiori forme di punizione ed è proibita dal Patto Internazionale sui diritti civili e politici e dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura. Amnesty International chiede il tuo appoggio, tramite la tua firma nelle sue pagine web. Mediante una campagna di firme come questa, si salvò in passato un'altra donna, Safiya, nella stessa situazione. Sembra che l'identico appello per Amina abbia ricevuto pochissime firme. Non sprechiamo l'occasione per tentare di fermare tale bestialità. Firma anche tu per salvare Amina!
UN APPELLO-TESTIMONIANZA
Manca poco e poi la nuova vincitrice nigeriana del concorso "Sforna un bambino e muori con la testa sfasciata" verrà dovutamente lapidata. L'altra notte ho visto come lapidano la gente secondo la Sharia. La differenza tra uomini e donne è che le donne vengono sì imbavagliate ed avvolte in un telo e sotterrate fino al busto, ma per loro si ha l'attenzione di sotterrare anche la zona del seno, perché è zona da non colpire o sfiorare...Una folla impazzita, quindi, sfascia loro esclusivamente la testa. Si può combattere, vincere, tanta ignoranza? Amina Lawal è stata condannata a morte per lapidazione. Verrà seppellita fino al collo ed i suoi "esecutori" le tireranno delle pietre, fino a che non le spaccheranno il cranio e morirà in maniera dolorosa ed orribile. Amina ha solo trenta giorni per ricorrere in appello. Per favore, andate sul sito di Amnesty International. Prende solo un minuto e può aiutare a salvarle la vita, così come può servire a far cessare questa terribile condanna, in un Paese che si definisce democratico. Spedite questo messaggio a più persone che potete. All'altra ragazza nigeriana (Safyia), per cui era stata fatta la stessa campagna, la vita è stata salvata. Tentar non nuoce neanche ora.
Fonte: Il Portico
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