Tu sei qui: CronacaCrisi commercio, antidoto ‘Urban'
Inserito da (admin), mercoledì 22 dicembre 2004 00:00:00
Sulla crisi del commercio a Cava interviene la Confcooperative della Campania. Secondo il presidente Aldo Carbone, «il dibattito a più voci apertosi sulla crisi delle attività commerciali richiede ulteriori riflessioni, che potranno contribuire a favorire la ripresa di questo settore e, più complessivamente, della città». La ricerca di soluzione a questo grave problema (il commercio è stato sempre un polmone vitale dell'economia cavese), secondo il presidente Carbone, è da collegare al mancato avvio del progetto Urban: «La nostra città ha già un programma integrato di sviluppo e di riqualificazione del centro storico e delle aree annesse dove sono ubicate numerose attività commerciali, che, benché finanziato dal Ministero ed integrato recentemente da fondi regionali con ulteriori 5.000 euro, non è stato ancora avviato, diversamente da altre città». Il progetto Urban "La città solidale", presentato alle autorità competenti, secondo Carbone «è stato ritenuto uno dei più interessanti e completi, perché in esso si è saputo legare riqualificazione urbana ed occupazione in maniera concreta, facendo assumere l'azione progettuale della riqualificazione del centro storico cittadino a modello di sviluppo sociale ed economico, da replicare in altre zone del territorio cittadino». Purtroppo, le lentezze nell'attuazione di tale progetto rischiano di far "scoppiare" un settore molto importante dell'economia cittadina. Un invito a darsi da fare in tal senso Aldo Carbone lo lancia proprio ai futuri fruitori del progetto Urban: «I commercianti, gli artigiani, gli operatori turistici e dei servizi, le imprese cooperative e le categorie professionali locali sono stati tutti insieme protagonisti di questo progetto, che può, se attuato quanto prima, avviare un processo di valorizzazione di tutta la città». Sul problema che riguarda l'accelerazione dei vari iter burocratici intervenne tempo fa anche l'Ascom metelliana. «La nostra città - ribadisce Carbone - ha bisogno, in un momento di particolare crisi economica del territorio e di crisi di identità, di un'azione propulsiva che metta insieme cooperative, commercianti, imprenditori, artigiani, sindacati, ovvero tutto il mondo del lavoro locale, in relazione con il territorio regionale e nazionale, per la condivisione e la realizzazione di un patto serio per lo sviluppo della città». Ma il progetto di recupero delle varie attività, secondo Carbone, non deve interessare solo il centro storico cittadino: «Anche le frazioni devono recitare un ruolo importante, attraverso programmi complessi che possano concorrere ad integrare urbanisticamente e socialmente le varie zone della città, in un patto unitario di rilancio economico».
Fonte: Il Portico
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