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Cronaca

Risorgiamo Italia Day

Crisi, la protesta silenziosa dei ristoratori di Ravello: luci accese nei locali e consegna chiavi al Comune [FOTO]

Inserito da (redazionelda), martedì 28 aprile 2020 22:13:37

Anche i ristoratori di Ravello e della Costiera Amalfitana hanno aderito stasera al flash mob "Risorgiamo Italia Day", la manifestazione silenziosa organizzata in tutta Italia da Mio (Movimento Imprese Ospitalità), unione inedita di organizzazioni e associazioni di settore.

Un'iniziativa che punta ad accendere i riflettori su una problematica e su delle richieste ben precise mosse al Governo per risolverla.

 

Dopo quasi due mesi di chiusura, alle 21:00 le serrande dei ristoranti si sono alzate, le insegne si sono simbolicamente riaccese.

All'interno un unico tavolo apparecchiato, desolatamente vuoto nel un silenzio assordante. A Ravello hanno aderito i ristoranti: Garden, Vittoria, Vecchia Cantina, Da Salvatore, Giardini Caffè Calce, Palazzo della Marra, Nino's Pizza e i bar: Al San Domingo, Caffè Calce, Calce 2, Klingsor, Duomo Caffè, Il Panino.

Tra gli altri ristoranti della Costiera che hanno aderito alla protesta, Il Giardiniello di Minori, l'Acquapazza di Cetara e lo Smeraldino di Amalfi.

 

Domani si chiuderà il ciclo della protesta: verranno consegnate ai vari comuni di riferimento delle copie simboliche delle chiavi dei locali che hanno aderito alla manifestazione. Il tutto per "richiamare l'attenzione sul fatto che le probabili misure da prendere per l'eventuale riapertura di ristoranti, bar, pizzerie, pasticcerie, discoteche e lidi balneari" per questi ultimi non esiste nemmeno una data di riapertura certa, come sottolinea Fipe-Confcommercio (Federazione Italiana Pubblici Esercenti) "sono insostenibili per la gestione ordinaria e insopportabili economicamente" come denunciano le varie associazioni aderenti. A fronte della voglia di tornare a lavoro, denunciano, c'è un'impossibilità economica a farlo, allo stato attuale. "Ci stanno chiedendo di aprire con gli stessi costi, se non più di prima dell'emergenza epidemiologica e con una previsione di incassi nella migliore delle ipotesi pari al 30%" rispetto alle annate precedenti. "Non saranno in grado - chiosa Fipe in una nota ufficiale - di non lavorare per più di un mese".

Un mondo che non cerca assistenzialismo, quanto piuttosto tutele economiche in mancanza delle quali "ci costringeranno a licenziare se non a chiudere del tutto, le nostre attività". Una manifestazione, quella organizzata da Mio, che punta ad accendere i riflettori su una problematica e su delle richieste ben precise mosse al Governo per risolverla.

 

L'ultimo decreto, non ancora firmato, del Presidente del Consiglio ha preannunciato che le imprese della ristorazione potranno riaprire i battenti dal 1° giugno, fino a prova contraria. Un ulteriore slittamento rispetto alla data ipotizzata del 18 maggio che va a colpire un settore in profonda crisi con una perdita stimata di circa 34 miliardi di euro (dati ufficiali aggiornati al 27 aprile), stando ai dati raccolti in un'analisi Fipe che prevede la chiusura di più di 50mila imprese, per un totale di 350mila nuovi disoccupati. Un annuncio che va a inserirsi in una situazione precaria, dove gli animi dei ristoratori e dei professionisti dell'accoglienza erano già caldi e scossi, pronti a organizzare una serie di manifestazioni e proteste. Tra chi chiede aiuti immediati, regole più chiare per delivery e asporto, si inserisce anche una fetta del mondo dell'ospitalità che ha deciso di prendere in prestito il concetto di flash mob e farne un atto di piccola disobbedienza civile.

Le richieste del Movimento Imprese Ospitalità:

1. Prestito garantito
Garanzia dello Stato e delle Federazioni del settore al 100% sugli affidamenti per il settore della ristorazione.
2. Annullamento e Riduzione delle Imposte
Annullamento del versamento di tutte le imposte dovute nel 2020 e 2021 (sia acconti che saldi) per tutte le imprese e persone che subiranno un impatto significativo nel bilancio aziendale o reddito personale al di sopra del 30%.
3. Pagamenti della PA
Liquidazione immediata, con possibilità di utilizzo oltre gli attuali parametri, dei crediti tributari (IVA, imposte, accise) sia a livello nazionale che locale come anche tutti i crediti che le imprese vantano con la Pubblica Amministrazione.
4. Sospensione dalla segnalazione in Centrale Rischi per le PMI
Spesso la segnalazione in Centrale Rischi rappresenta per l'azienda l'inizio di una spirale viziosa del credito. Un'eventuale crisi finanziaria transitoria con un istituto si estende anche agli altri. Sospendere la segnalazione permette di arginare le situazioni di crisi e l'impatto sul rating.
5. Sospensione DURC
In attesa di definire con certezza ambiti e termini di differimento o sconto delle imposte e dei contributi andrebbe avviato un periodo di almeno 6-12 mesi di sospensione negli aggiornamenti DURC per permettere a chi ha difficoltà nella liquidità, e quindi nei versamenti, di non perdere commesse, blocco dei pagamenti da PA e imprese private che pongono come condizione la regolarità del DURC.
6. Abolizione degli ISA relativamente alle dichiarazioni de i redditi anni 2020-2021
7. Rottamazione al 30% di notifiche ed avvisi da Agenzia della riscossione
8. Contributo a fondo perduto proporzionale alle perdite

Da calcolare per il periodo dei mesi di lockdown obbligatorio.
9. Credito di imposta al 60% ai proprietari immobiliari
Da erogare in cambio della rinuncia al canone di locazione nei mesi di chiusura e che adeguano il contratto con un ribasso del 35% per i prossimi 24 mesi
7. Iper ammortamento semplificato
Semplificazione dell'iper ammortamento per gli investimenti materiali e immateriali con eventuali procedure di verifica semplificata.
8. Bandi
I nuovi Bandi Europei, Regionali di futura pubblicazione dovranno essere emessi con i seguenti paletti: Sospensione del regime de minimis fino al 31 dicembre 2021, Assicurare di rendicontare costi di gestione (anche di personale e di servizi di outsourcing), erogazione contributi anche a imprese con DURC non in regola fino al 21 dicembre 2021.
9. Decreto Bersani- Visco
Eliminare il decreto affinchè si possa ritornare al contingentamento delle licenze
10. Revisione dei tariffe dei Tribiuti Locali
11. Revisioni delle accise sul costo dell'Energia
12. Contratto di Lavoro

Decontribuzione del costo del lavoro al fine di mantenere inalterata l'attuale occupazione.
13. Detassazione e Decontribuzione della 13 e della 14 mensilità
Annullamento dei contributi della bilateralità affinchè gli stessi possano aiutare le aziende e i lavoratori in maniera diretta.

Fonte: Il Vescovado

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