Tu sei qui: CronacaDai dadi allo smartphone, l’evoluzione del gioco
Inserito da (admin), lunedì 18 febbraio 2019 22:47:32
Al giorno d'oggi giocare sul proprio cellulare è usanza comune. App di ogni tipo, da quelle per il poker e le slot machine a quelle che sono dei veri e propri videogiochi sono diventate parte della vita di tutti i giorni di molti di noi. Come ogni cosa, però, anche il gioco ha una sua storia, millenaria per essere precisi, e oggi cercheremo di ricostruirla sottolineandone i momenti che hanno fatto si che il gioco diventasse ciò che tutti conosciamo.
Il capostipite di tutti i giochi è il gioco dei dadi. Sebbene fosse disciplina assai diffusa in Grecia le prime tracce appaiono nella letteratura indiana e nei geroglifici egizi. Proprio questi ultimi sono indicati dagli storici come gli inventori del dado regolare a sei facce, la cui creazione pare risalire addirittura al 2000 A.C
Il punto di svolta successivo avviene invece in Cina, dove grazie all'invenzione della carta si sviluppano giochi non solo più articolati ma anche più facili da trasportare. Non a caso, pare proprio siano stati i cinesi ad inventare il primo mazzo di carte, che solo in seguito (XI secolo) si diffonderà nel nostro continente. Parlando proprio del nostro continente, non va dimenticato il contributo fondamentale dato dall'Impero Romano al gioco d'azzardo. Le "munera", infatti, non erano altro che puntate che ricchi e cittadini più comuni potevano fare sui gladiatori.
Il periodo forse più importante all'interno della lunghissima storia del gioco è il Rinascimento. Proprio in quegli anni, grazie a un miglioramento del benessere e delle condizioni di vita, i giochi diventano parte integrante della vita di ognuno. Nascono e si affermano molti dei giochi di carte che conosciamo ancora oggi, cominciano a prendere piede i primi giochi per casinò (il primo casinò vero e proprio nascerà più tardi, a Venezia nel 1638) ma soprattutto arriva il poker.
Un paio di secoli più tardi sarà la volta della roulette, il cui sviluppo è strettamente legato a Blaise Pascal. Fortemente attratto dai numeri, si dice che il filosofo si impegnò a studiare il funzionamento di una ruota della fortuna cinese ricevuta in dono e la migliorò fino a creare la cosiddetta "rouler".
Nel 1895 tocca invece alle slot machine, la cui invenzione spetta a Charles Fey. La prima macchina prende il nome di "Mills Liberty Bell", ma forse i più esperti potrebbero ricordarla con il soprannome che le venne affibbiato all'epoca: "il bandito ad un braccio". Potrebbe dunque non essere un caso che proprio le slot machine sono finite, negli ultimi decenni, al centro di polemiche. Noti casi di slot machine truccate spingono infatti molti a preferire il gioco online, per arginare eventuali modifiche illecite apportate alle slot fisiche.
E arriviamo quindi ai giorni nostri, con i videogiochi che prendono sempre più piede e arrivano anche in formato tascabile per cellulare e il gioco d'azzardo che, proprio grazie a tablet e smartphone, cambia radicalmente. Nascono app per poker, scommesse e slot machine, come già citato, ma vengono anche implementate funzioni nuove, come microtransazioni in grado di dare dei vantaggi effettivi in-game, che da un lato attraggono nuovi giocatori ma dall'altro destabilizzano le community storiche. Un rapporto controverso, quello fra gioco e giocatori, che dunque continua ancora ma che, come visto, ha origini lontane.
Fonte: Il Portico
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