Tu sei qui: CronacaDomeniche aperte, commercianti in rivolta
Inserito da Il Salernitano (admin), giovedì 27 marzo 2003 00:00:00
E' scontro, a Cava de' Tirreni, tra operatori del commercio ed Amministrazione comunale sulle domeniche di apertura. Dal 30 marzo al 30 settembre e dal 1° al 31 dicembre, le attività commerciali metelliane potranno restare aperte anche di domenica. Questa decisione ha acceso un ampio scontro tra le associazioni di categoria (Ascom e Confesercenti, guidate rispettivamente da Luigi Trotta ed Aldo Trezza), i commercianti e l'Amministrazione comunale, retta dal sindaco Alfredo Messina. L'assessore al Commercio, il giovane avvocato Fabio Siani, non è riuscito, nonostante i numerosi sforzi e le azioni intraprese, a dare una risposta concreta alle richieste avanzate. Questa, in estrema sintesi, l'accusa mossa dagli operatori commerciali cavesi, i quali, dal canto loro, avevano proposto di restare aperti solamente nelle domeniche dei mesi di maggio e dicembre. Invece, il nuovo calendario approvato dalla Giunta Messina, su proposta dell'assessore al ramo, Fabio Siani, stravolge ogni previsione. Oltre ai titolari, a protestare sono anche le commesse della Vallata, che, attraverso la voce della loro rappresentante, Teresa Di Salvio, fanno sentire la loro dura protesta, preannunciando azioni clamorose contro le decisioni imposte. La posizione dell'Amministrazione comunale è stata quella di andare in direzione di una città dove lo shopping si trasformi sempre più in un momento di occasione turistica. «Il nostro obiettivo - fanno sapere da Palazzo di Città - è attuare una politica di incentivazione del commercio. Un obiettivo che va perseguito anche attraverso la liberalizzazione degli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali al dettaglio, oltre che con la deroga all'obbligo di chiusura domenicale e festiva. Sono state sentite le organizzazioni di categoria ed abbiamo proceduto ad emanare il nuovo regolamento». Ma sono proprio le parti sociali ad alzare il polverone di proteste. Dalle considerazioni fatte al Palazzo si è deciso per la lunga serie di aperture domenicali autorizzate. Non ci sarà, in definitiva, l'obbligo di aprire per i commercianti, ma, per evitare di incappare nelle drastiche leggi economiche della concorrenza, saranno in pochi a stare con le saracinesche abbassate durante i giorni festivi. «L'Amministrazione comunale - dichiara uno degli interpellati - ci ha messo alle strette. La mia tipologia di commercio mi obbliga a restare aperto per evitare la concorrenza. Anche noi commercianti abbiamo bisogno di staccare ogni tanto dal lavoro, ma questa decisione non ci dà spazio. Non abbiamo alternative: o rimanere aperti o restare schiacciati dalle leggi del mercato».
Fonte: Il Portico
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