Tu sei qui: CronacaEcco come aiutare il Giappone
Inserito da (admin), giovedì 31 marzo 2011 00:00:00
Un dolore che «siamo chiamati ad alleviare con i mezzi in nostro possesso. Quanto ancora ci è possibile fare, tramite la Caritas ed in collegamento con la Conferenza episcopale locale, lo faremo». Così il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, aprendo i lavori del Consiglio Permanente, ha ricordato la devastante catastrofe che ha colpito il popolo giapponese, sottolineando anche che «ogni italiano avverte il Giappone vicinissimo oggi al proprio cuore».
Una vicinanza ed una solidarietà che nel dolore si rafforza e diviene reciprocità. Come ad esempio nel caso della Caritas diocesana di L’Aquila, che, a quasi due anni dal terremoto che ha colpito il suo territorio, ha promosso ieri una veglia di preghiera a Pile e sta raccogliendo fondi per il Giappone. Proprio come fece Caritas Giappone, che, in occasione del sisma del 6 aprile, tramite la colletta di Caritas Italiana donò 62.400 euro.
Purtroppo permangono motivi di grande incertezza, soprattutto circa le conseguenze della crisi nucleare. Caritas Giappone, che coordina gli aiuti della rete ecclesiale, ha immediatamente offerto il suo aiuto nell’area di Sendai, dopo il terremoto e lo tsunami. Sono state distribuite coperte e cibo a chi ne aveva bisogno. È stato allestito un centro di coordinamento. Ma l’impegno maggiore sarà nel seguire da vicino le persone che hanno subito un trauma e nella fase successiva alla prima emergenza. «È il momento di rimboccarsi le maniche per lavorare uniti alla ricostruzione», ha detto padre Daisuke Narui, direttore di Caritas Giappone.
Una ricostruzione che non è solo materiale. «La gente sembra reagire bene, ci si incoraggia e ci si aiuta reciprocamente, ma lo shock è stato fortissimo e la paura resta». Yuko Akai, responsabile del gruppo di volontari che si occupano di assistenza psicologica, sottolinea anche che in certe zone sembrano convivere due mondi diversi: uno di completa distruzione e l’altro dove tutto sembra normale. Infine, auspica che «le persone dagli altri continenti continuino a seguire quanto succede in Giappone e che preghino per noi».
Un appello che Caritas Italiana rilancia in questa delicata fase, così come ha fatto sin dai primi momenti successivi al terremoto ed allo tsunami che hanno colpito il Giappone, esprimendo immediatamente vicinanza, avviando una raccolta di fondi e mettendo a disposizione un primo contributo di 100mila euro per le attività della Caritas locale.
Per sostenere gli interventi in corso, si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite C/C POSTALE N. 347013, specificando nella causale: “Emergenza Giappone 2011”.
Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
- UniCredit, via Taranto 49, Roma - Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
- Intesa Sanpaolo, via Aurelia 396/A, Roma - Iban: IT 95 M 03069 05098 100000005384
- Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma - Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113
- CartaSi e Diners, telefonando a Caritas Italiana (06.66177001 - orario d’ufficio)
Caritas Italiana
Fonte: Il Portico
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