Tu sei qui: CronacaGestori in rivolta contro la Mediateca
Inserito da (admin), martedì 16 ottobre 2012 00:00:00
Un luogo di studio, uno spazio polifunzionale per convegni, riunioni di lavoro, corsi, workshop, rassegne culturali. Così recita, ma solo sulla carta, la disciplina della concessione affidata a privati della Mediateca comunale Marte, ubicata nel cuore del borgo medievale di Cava de’ Tirreni, uno spazio diventato però a tutti gli effetti “privato” per la tipologia di attività che vengono svolte.
E’ quanto ha denunciato alle autorità competenti una rappresentanza di gestori di locali pubblici della cittadina metelliana, che nei giorni scorsi hanno inoltrato una richiesta al Sindaco di Cava de’ Tirreni di procedere senza ritardo alla immediata adozione di ogni provvedimento necessario nei confronti della MARTE srl, affinché cessino attività non autorizzate di spettacolo o discoteca a pagamento o in forma gratuita nella struttura denominata Mediateca, nonché siano ripristinati gli usi destinati al pubblico come convenuto con l’atto di concessione.
La richiesta è stata inviata all’indomani di una precedente richiesta di accesso agli atti (14 agosto 2012) relativi alle autorizzazioni amministrative rilasciate alla società Marte srl. Dopo l’ennesimo “evento culturale” del tipo “discoteca”, “musica del vivo e disco” dello scorso fine settimana hanno chiesto l’intervento del Comando di Polizia Municipale, della locale Autorità di Pubblica Sicurezza, della Tenenza dei Carabinieri e della Guardia di Finanza affinché vigilino per quanto di rispettiva competenza sullo svolgimento delle attività serali svolte all’interno del complesso denominato Mediateca, per verificare se esse siano svolte in presenza di tutti i presupposti di legge.
Secondo quanto denunciato dai gestori di locali pubblici di Cava de’ Tirreni, al contrario ed in difformità a quanto disciplinato dalla concessione comunale (già dettagliato nella determina dirigenziale n. 2222 del 7.10.2010), pare che da tempo nella struttura in questione vengano allestiti spettacoli tipo discoteca a pagamento o omaggio e feste private, non autorizzati in spazi sottratti all’uso pubblico o destinati ad altre funzioni (es., internet point).
La situazione, se confermata, è gravemente pregiudizievole per gli interessi pubblici, siccome la struttura di indubbia importanza storica è stata affidata in concessione ad un canone annuale ridotto (già oggetto di accese polemiche in Consiglio Comunale a causa del paventato favoreggiamento di interessi privati) sul presupposto che non fosse sfruttata per fini commerciali, ma eminentemente culturali e divulgativi. Inoltre, risulta altresì palese il danno subito dalle attività commerciali debitamente autorizzate per attività di spettacolo ed intrattenimento, che sono costrette a subire la concorrenza di un soggetto che organizza attività non autorizzate e per le quali non sussistono i requisiti di sicurezza previsti per legge per dette attività.
I gestori dei locali che hanno sottoscritto la denuncia, precisando che il locale non può per nessun motivo essere chiuso al pubblico (hanno tenuto fuori un consigliere comunale adducendo come motivazione che era in corso una festa privata), si sono riservati anche di riferire alla locale Procura della Repubblica del Tribunale per l’accertamento di tutti i reati eventualmente commessi nella fattispecie.
Pentagramma sas (esercizio pubblico Officina 249) - Mosca Ciro (esercizio pubblico Aumm Aumm) - Vlag srl (esercizio pubblico Il Moro) - Romolo Luigi (esercizio pubblico Osteria Sisifo) - Caffetteria della Repubblica - Posh Pub - Pantarej srl - Gra.mar.anto sas (esercizio pubblico Ciu Ciù)
Fonte: Il Portico
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