Tu sei qui: CronacaHa chiuso nel silenzio il "Giardino 1"
Inserito da (admin), venerdì 1 febbraio 2013 00:00:00
Se chiude un esercizio ristorativo, che ha fatto storia a Cava de’Tirreni, e nessuno se ne accorge, Enti, Istituzioni e Civica Amministrazione compresa (salvo radio-portici), ciò vuol dire che siamo degli eterni distratti o che “la cosa non c’interessa o non ci vuole interessare”. Alle prime ore del mattino del 23 dicembre 2012, il ristorante “Giardino 1” di corso Principe Amedeo, 259/bis, nei pressi dell’arcinota piazza San Francesco, dopo oltre 4 lustri d’attività, ha chiuso definitivamente i battenti, anzi il cancello, si dice “per fine locazione”. I bene informati, quelli che percorrono e ripercorrono il secolare Borgo porticato cittadino, dicono che la ragione è ben altra e che i fratelli Rispoli non intendono rivelarla, solo per ragioni di rispettabilità non tanto riflesse alle loro persone, ma di chi ha voluto porre la parola fine alla loro storia di ristorazione al “Guardino 1”.
Nell’estate del 1992, Domenico (Mimmo), Lucio e Valerio Rispoli, figli del cortese Vincenzo (Enzo) Rispoli, che tanto si è adoperato per la salute di nostri concittadini in quel di Brescia, decisero d’intraprendere l’attività di ristorazione, sborsando ben 100 milioni di lire per “l’acquisto della licenza”; a quel tempo così funzionavano le cose! Con l’investimento di altri cospicui quattrini, i fratelli Rispoli ristrutturarono il piccolo locale e l’antistante giardino, facendolo diventare... “una reale e rinomata attrazione ristorativa per Cava de’Tirreni”, questa è la testimonianza di due dei tanti non più giovanissimi cavesi Tommaso e Christian Trapanese, costanti frequentatori del Giardino 1. Uno dei fedeli compagni d’avventura è il pizzaiolo Salvatore Senatore, il quale è vicino ai Rispoli sin dal primo giorno d’attività, ma anche il cuoco Salvatore Fezza non si è mai allontanato dai fornelli del ristorante, tanto che proprio nel 2012 ha compiuto ben 18 anni di collaborazione. Al fianco di Mimmo, Lucio e Valerio Rispoli, i quali, nel tempo, hanno dato lavoro ad oltre 70 “padri di famiglia”, fra aiuti cuoco, camerieri, maitre e personale di pulizia; tutti regolarmente a libro paga e matricola, anche dal 1999 Francesco, il preposto alla sala.
I germani Rispoli, nel Giardino 1, sono stati affiancati anche dai figli, i quali, da qualche anno, sono autonomi gestori della “Braceria” di viale Giuseppe Garibaldi e di “Casa Rispoli” di Piazza San Francesco; ciò vuol dire che hanno saputo tramandare l’arte della ristorazione cavese. Da noi interpellati, Mimmo, Lucio e Valerio Rispoli, che dal 24 dicembre 2012 proseguono la loro attività nel “Giardino 2” di Castagneto, con un pizzico di malinconia hanno congiuntamente dichiarato: «Certamente nei locali del Giardino 1 abbiamo dato il meglio della nostra attività, che continuiamo qui a Castagneto, ma quello che ci ha fatto dispiacere nel lasciare quei locali è che abbiamo dovuto licenziare 10 collaboratori, tutti coniugati e con figli in tenera età, per non parlare di quanti costituivano la vasta filiera dell’indotto».
Il Presidente della Confesercenti cavese, Aldo Trezza, ha voluto sottolineare che Cava de’Tirreni, con la chiusura del Giardino 1, perde un importante punto d’attrazione, oltre che di ottima ristorazione cavese nel centro della città, che negli anni era diventato un rilevante ed apprezzato punto di riferimento anche per i tanti visitatori della “valle metelliana”.
Livio Trapanese
Fonte: Il Portico
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