Tu sei qui: CronacaIl "Santa Maria dell'Olmo" ridotto all'osso
Inserito da Livio Trapanese (admin), giovedì 26 febbraio 2009 00:00:00
È allarmante la situazione sanitaria presso l’ospedale metelliano e, mentre la medicina e la ricerca hanno reso la vita lunga e sana, la politica e la burocrazia la stanno rendendo breve e precaria.
Questa è l’estrema sintesi tratta dalle lunghe interviste radiofoniche rese, in diretta su Radio New Generation, nel corso del programma di Livio Trapanese “Echi di Cava de’Tirreni”, dai dottori Pasquale Lamberti, Presidente degli Operatori Sanitari di Cava de’Tirreni e Vietri sul Mare, ed Alfonso Maiorino, Specialista in Chirurgia Toracica ed Oncologia, presso il Monaldi di Napoli.
I due sanitari hanno esternato tutta la loro preoccupazione per la sanità cavese e della costa d’Amalfi, oltre che quella dei 150 sanitari associati e quant’altri operano nell’interesse della salute pubblica. Il tema è stato quello della rimodulazione del Pronto Soccorso dell’Ospedale Santa Maria Incoronata dell’Olmo, che dal primo aprile prossimo diverrà primo soccorso. A detta dei due medici intervistati, sarà una sorta di guardia medica, poiché la struttura sanitaria cavese resterà orfana dell’emergenza.
Ciò significa che le urgenze, che sono quelle che devono essere rivolte a persone colpite da infarto, ischemia, vittime d’incidenti automobilistici e/o sul lavoro, ecc., dovranno essere dislocate presso il nosocomio di Nocera Inferiore od altro, secondo la disponibilità dei posti letto del reparto di destinazione.
Cosa dire della specialistica inerente il Reparto di Rianimazione, recentemente rifatto ed inaugurato, dopo l’esborso di cifre da capogiro! Non è escluso che il malcapitato dovrà essere trasportato sino a Vallo della Lucania, com’è già successo! Sia Lamberti sia Maiorino hanno alzato la voce nel dire che la sanità, quella destinata ai pazienti, non può restare vittima inerme dei tagli. I tagli devono essere rivolti, se necessari, verso le strutture dirigenziali, ovvero verso coloro che sono stati collocati dalla politica a rivestire ruoli di dirigenti, funzionari od impiegati che non apportano alcun beneficio all’emergenza sanitaria e/o quella di routine; pur’essa necessaria.
La salute pubblica non deve essere la vittima di scelte decise a tavolino. Chi ha firmato la delibera n. 1205, del 30 dicembre 2008, dell’ASL SA1, che mira a rimodulare il pronto soccorso cavese a Primo Soccorso, ovvero privare dell’urgenza il Santa Maria dell’Olmo, avrebbe dovuto, quantomeno, raccordarsi coi “sanitari di base”, ovvero coi “medici di famiglia” dell’associazione del dottore Lamberti, i quali, da 25 anni, sono gli unici che, vivendo sul territorio, conoscono le problematiche d’urgenza che affliggono i pazienti metelliani.
Senza sanitari preposti all’urgenza, quale sarà il futuro sanitario dei cittadini cavesi e non solo loro? Auspichiamo che il Sindaco Gravagnuolo, quale Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’ASL SA1, prima che sia troppo tardi, impugni, come ha fatto il suo collega di Scafati, la delibera in questione, affinché l’ospedale cittadino continui ad essere l’avamposto della salute pubblica, stante anche le professionalità che vi prestano servizio, non consentendo che i malcapitati pazienti restino esposti ad un ignoto futuro.
Non si può pensare che i sanitari metelliani, stabilizzato un paziente, affetto da una grave patologia, lo “dirottino”, poi, non si sa dove, ben sapendo l’intasamento veicolare delle nostra anguste strade.
Fonte: Il Portico
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