Tu sei qui: CronacaImmigrati, guai a fare di ogni erba un fascio
Inserito da (Redazione), lunedì 30 gennaio 2017 19:23:34
di Sigismondo Nastri
Una volta mi capitò di attardarmi più del solito nella redazione del giornale al quale collaboravo, situata nel centro di Salerno, e solo quando mi ritrovai in strada, a notte fonda, mi resi conto che avevano già smesso di circolare i mezzi pubblici di trasporto. Stavo sul bordo del marciapiedi, di fronte al palazzo di Città, cercando di recuperare il coraggio di mettermi in cammino, a piedi, per rientrare a casa, nel quartiere Torrione. In giro non c'erano segni di vita, a parte il traffico, pure scarso, che scorreva velocemente.
Un extracomunitario, senegalese, si fermò con la sua vettura sgangherata - una vecchia Peugeot -, mi chiese in francese se avevo bisogno di aiuto, si rese disponibile a darmi un passaggio. Io accettai, facendo di necessità virtù. Però in cuor mio ero preoccupato e lo davo a vedere.
All'arrivo non volle assolutamente essere ricompensato. Dopo di che non l'ho più visto e sentito. Non ho mai saputo il suo nome né lui ha saputo il mio.
Nel breve tratto di lungomare, fino all'ex ostello della gioventù, parlammo di un mitico presidente del Senegal: Léopold Sedar Senghor, ideologo della négritude, poeta, accademico di Francia. Era l'unica cosa che conoscevo di quel paese africano, affacciato sull'Oceano Atlantico, e me ne vergognavo. Capivo che l'extracomunitario, costretto a Salerno a fare i mestieri più disparati, forse il bracciante agricolo o il venditore ambulante, aveva un livello d'istruzione elevato.
Sotto tutte le latitudini ci sono i buoni e i cattivi: non conta da dove veniamo, dove viviamo, che lingua parliamo, qual è il colore della nostra pelle. Guai a fare di ogni erba un fascio.
IL COLORE DELLA PELLE
Colore della pelle
e profilo del volto,
occhi celesti o scuri,
no, non mi fanno uomo.
Anima, mente, cuore
mi fanno uomo.
Ideali, passioni,
opere, sentimenti
mi fanno uomo.
E' il rispetto per l'altro
che mi fa uomo,
nero, bianco, non conta.
Chiunque sia,
qualunque religione
egli professi
è mio fratello.
© Sigismondo Nastri
Fonte: Il Portico
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