Tu sei qui: CronacaL'aorta rischia di scoppiare, 44enne di Conca dei Marini salvato al Costa d'Amalfi
Inserito da (redazionelda), martedì 1 dicembre 2015 10:36:48
(ANTEPRIMA) Un improvviso dolore al petto e la corsa al presidio ospedaliero della Costa d'Amalfi. Si era pensato subito a un infarto per il 44enne di Conca dei Marini giunto nel pomeriggio di ieri, accompagnato da un familiare, presso il nosocomio costiero.
Affidato alle cure del cardiologo di turno, il dottor Giancarlo Di Buono, dalle analisi effettuate (elettrocardiogramma, ecografia ed esami ematici) è risultata una dilatazione e una lesione della aorta toracica che sarebbe potuta esplodere da un momento all'altro provocando la morte in pochissimi minuti per dissanguamento.
Immediatamente è stato richiesto l'intervento dell'eliambulanza che dal porto turistico di Maiori ha trasferito l'uomo presso il reparto di cardiochirurgia dell'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno per essere sottoposto a un delicatissimo intervento chirurgico, durato sei lunghe ore.
L'uomo ora sta bene e ha ripreso conoscenza per la gioia dei familiari che hanno vissuto ore di apprensione. Dunque ennesimo intervento salvavita all'ospedale della Costa d'Amalfi che, se ce ne fosse ancora bisogno, sta dimostrando tutta la sua utilità e professionalità non solo verso i cittadini residenti ma soprattutto verso i numerosi turisti (la gran parte stranieri) che specie nella stagione estiva preferiscono la "Divina".
Nei giorni scorsi, però, è tornata l'apprensione per il nosocomio costiero che in base alla normativa europea 88/2003 sull'orario di riposo e di lavoro dei medici e sanitari dipendenti entrata in vigore mercoledì scorso ha creato non poche preoccupazioni nell'organizzazione dell'Azienda Ospedaliera e Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno. Basta ai turni massacranti, si raggiungevano anche le 24 ore di fila a turno, facendo ricorso a un numero enorme di ore di straordinari, la nuova normativa impone un riposo di undici ore consecutive nell'arco della giornata, individuando in 48 ore il tempo di lavoro massimo settimanale.
Per Castiglione di Ravello a rischio i turni di chirurgia d'urgenza e rianimazione. Tra le soluzioni immaginate il sistema di "Telemedicina" che sopperirebbe all' assenza fisica del medico con gli esami dei pazienti che verrebbero trasmessi in tempo reale ai reparti del Ruggi da cui i medici di turno stabiliranno le procedure da attuare. Una soluzione non certo rassicurante, specie per casi come quello estremo di eri o del bambino inglese colpito da choc anafilattico (tanto pe citare gli ultimi). Se poi si pensa ai continui guasti alle reti telefoniche (e internet) che ogni anno si verificano al plesso di Castiglione, appare una soluzione poco previdente.
Fonte: Il Vescovado
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