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L'infinita storia di una stradina cittadina

Inserito da (admin), lunedì 23 aprile 2012 00:00:00

Con la copiosa pioggia caduta in questo mese di aprile, le falde acquifere si rimpingueranno. Resta solo da correre ai ripari per la conseguenza dei persistenti rovesci, che è quella del dissesto delle strade cittadine. Basta percorrerne talune per rendersi conto, disponibilità finanziarie comunali permettendo, che non mancherà il lavoro per l’assessore Alfonso Carleo e per l’Ufficio Tecnico, guidato dall’Ing. Antonino Attanasio, auspicando che fra i lavori a cui dare priorità rientrino anche quelli da destinarsi ad una stradina lunga poco più di 10 metri e larga 2 che, da secoli, è un’essenziale mini-arteria di comunicazione cittadina.

Detti urgenti lavori sono propedeutici per porre la parola “fine” alla diatriba sorta, documenti alla mano, il 15 ottobre 2010. La storica stradina, di cui per l’ennesima volta ci vogliamo interessare, è quella che da via XXV Luglio (di fronte all’ex Arti Grafiche Di Mauro), percorrendo via Dei Fabbri (il ponte che sovrasta l’autostrada A3 Napoli-Salerno), collega la Località “San Nicola di Pregiato”. Un’accorciatoia che noi stessi abbiamo percorso sin dalla prima età, quando con i nostri genitori e fratelli ci recavamo, rigorosamente a piedi, a far visita a nostri congiunti residenti nei primi fabbricati di via Aniello Salsano.

Il 15 ottobre 2010, è giusto per fare un po’ di storia, il signor Pasquale Donnarumma, residente proprio in detta via XXV Luglio, al civico 11, rilevò delle “irregolarità” poste in essere da V.M., suo “confinante”, e, come deve fare ogni cittadino che si ritiene d’appartenere alla società civile, provvide a segnalare l’anomalia alla Procura della Repubblica, presso il Tribunale Civile e Penale di Salerno, al Dirigente del 5° Settore - Ufficio Repressione Abusi Edilizi, al Comando della Polizia Locale - Sezione Edilizia ed all’Ufficio Ambiente del Palazzo di Città di Cava de’Tirreni. Ad esito degli accertamenti esperiti dai “caschi bianchi” metelliani, il Donnarumma, ma non solo lui, col professionale intervento dei Tenenti Michele Lamberti ed Enzo Della Rocca del Comando di Polizia Locale di via Ido Longo, cooperati da operai della Sezione Manutenzione cittadina, seppur dopo circa due anni, ha ottenuto la totale rimozione di quanto (mobile ed indecoroso) giaceva da lustri in detta strada.

Un vecchio adagio recita: “Abbiamo fatto 30, facciamo 31”. Restano da rimuovere, perché ben piantati a terra, i cordoli di cemento, di cui uno addirittura armato con tondini d’acciaio, che, così come sono, costituiscono grave insidia per i pedoni, specialmente se l’attraversano in una giornata piovosa. Il buio totale della sera (la stradina è priva d’illuminazione) ed i cinque mini laghetti naturali peggiorano di tantissimo la praticabilità pedonale. Resta da rimuovere anche l’aiuola costruita all’ingresso della stradina in questione (quella che sporge su via XXV Luglio), lasciando, al centro, solamente il ben piantato pezzo di binario posizionato, decenni or sono, dalle maestranze delle Ferrovie dello Stato.

All’assessore Alfonso Carleo la definitiva soluzione di quanto tanti concittadini attendono di vedere realizzato nella “nostra” stradina: rimozione totale dell’aiuola e dei cordoli, pavimentazione ed illuminazione della medesima.

Livio Trapanese

Fonte: Il Portico

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