Tu sei qui: CronacaL'ultimo addio a Mario D'Amico
Inserito da (admin), giovedì 19 giugno 2003 00:00:00
Le saracinesche della Ditta D'Amico sono rimaste abbassate per tutto il giorno. In via Palumbo, è un cocktail di silenzi e dolore: tutti quelli che arrivano, alla spicciolata, si aggregano al fiume di persone che segue la bara. Vogliono dare l'estremo saluto a Mario D'Amico, proprietario dell'omonima ditta specializzata nelle conserve, stroncato da un infarto martedì mattina, mentre era immerso in piscina per una seduta domestica di riabilitazione. È partito alle 11 di ieri mattina il corteo funebre, che ha accompagnato la salma dell'imprenditore cavese fino alla chiesa di San Vito Nuovo, dove don Peppino Zito ha celebrato la cerimonia religiosa. In una cattedrale piena di fedeli, il sacerdote si è detto "colpito" per la scomparsa improvvisa di una persona «onesta ed umile: un vero e proprio esempio per un'intera famiglia e per chi lo ha conosciuto. Un uomo che ha dedicato la sua vita al lavoro ed alla famiglia. Oggi - ha aggiunto il prete - ci sentiamo di rispettare e condividere il dolore di un'intera famiglia segnata dalla disgrazia, ma che deve cercare conforto nella fede». Don Peppino conosceva personalmente il titolare delle industrie D'Amico. «Anche per questo - ha commentato - la notizia ha prodotto in me un grande dolore. In questo momento mi sento molto vicino ai familiari ed ai tutti i suoi cari». Accanto alla bara, il figlio Francesco, le nuore, i nipoti e tutti i parenti più stretti, sorretti da una folla di amici e conoscenti. Tra i banchi della chiesa di San Vito, rappresentanti della Cavese e molti esponenti dell'imprenditoria locale. «Lui ed il fratello - ricordano in tanti - erano imprenditori raffinati, avevano creato un impero dal nulla. Mario ancora riusciva ad abbinare la tradizione del suo lavoro con un grande intuito di industriale». Un letto di fiori e ghirlande ha ricoperto lo spazio che separa l'ingresso della chiesa dall'altare centrale. Tanti gli operai rimasti fuori del sagrato ben oltre la fine della cerimonia: «Per noi è davvero un grande dolore. Il signor Mario e l'intera famiglia D'Amico sono persone perbene e sempre disponibili. Degli onesti lavoratori che hanno fatto il bene di molte famiglie cavesi». In molti ricordano le sue ultime, intramontabili abitudini, come il giro di controllo mattutino, anche dopo che aveva lasciato l'attività, per verificare che tutto andasse per il verso giusto.
Fonte: Il Portico
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