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Inserito da (admin), giovedì 3 giugno 2004 00:00:00
I NUMERI
La sclerosi multipla è una malattia di cui non sono ancora del tutto note le cause. Colpisce 3 milioni di persone nel mondo, 400mila in Europa, con 1.800 nuovi casi ogni anno in Italia, a fronte dei 52mila italiani già colpiti. Di questi, oltre 31mila sono donne, con un rapporto di 3 a 2 rispetto agli uomini. Nel nostro Paese viene colpito 1 abitante ogni 1.100, con un "picco" di 1 ogni 700 in Sardegna. L'età a rischio è tra i 15 ed i 50 anni, ma spesso la Sm si manifesta tra i 20 ed i 30 anni, quando la vita è più promettente e ricca di progetti.
LA MALATTIA ED I SINTOMI
La Sm è una delle più frequenti cause di disabilità nelle persone giovani. Si tratta di una grave malattia cronica del sistema nervoso centrale, con esordio nell'età giovane-adulta e decorso variabile, spesso progressivamente invalidante. Cronica e per lo più progressivamente invalidante, danneggia la mielina, cioè la guaina protettiva delle fibre nervose, determinando con l'andare del tempo la comparsa di cicatrici sparse (le placche). La trasmissione degli impulsi nervosi viene, così, rallentata o bloccata. Anche le azioni più semplici, come camminare, leggere, parlare e prendere in mano un oggetto, possono essere rese difficili dalla malattia. Uno dei più frequenti "campanelli d'allarme" è la sensazione di fatica, presente nell'85% delle persone con Sm, associata ad altri sintomi o, talvolta, anche qualche tempo prima che la malattia venga diagnosticata. Molto frequenti anche i disturbi sensitivi, quali formicolii, senso di intorpidimento o di fasciatura del tono muscolare. Ugualmente preoccupanti sono i sintomi di tipo cerebellare, ovvero instabilità, sbandamenti, tremore, che compaiono nel 75% dei casi, indipendentemente dall'età. E' raro, invece, che all'inizio di un caso di Sm si manifestino disturbi sfinterici e sessuali, dolore e problemi cognitivi.
LE TERAPIE E LE PROSPETTIVE
Numerosi progressi sono stati compiuti dal punto di vista terapeutico, anche se non vi è ancora una cura definitiva della Sm. Malgrado ciò, le terapie attualmente disponibili aiutano i pazienti a vivere meglio, contrastando l'avanzare della malattia e riducendo la frequenza e la gravità delle ricadute. In particolare, i maggiori progressi nella ricerca sui farmaci si sono avuti con gli "immunomodulanti", come gli interferoni ricombinanti beta 1b e beta 1a ed il glatiramer acetato (copolimero 1), che riducono gravità e frequenza delle ricadute, allentano la risposta infiammatoria e rallentano la progressione della malattia, ed anche con gli "immunosoppressori", tra cui il mitoxantrone, approvato dal Ministero della Salute per il trattamento delle forme più aggressive di Sm. L'interferone beta, nelle due forme 1a e 1b, è disponibile in Italia già dal 1996. Dal gennaio 2000, grazie alle iniziative del Comitato scientifico dell'AISM e della Società Italiana di Neurologia presso il Ministero della Sanità, il farmaco è disponibile gratuitamente per una larga fascia di persone con Sm. Anche il copolimero 1 viene erogato gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale. Numerose nuove sperimentazioni con altre molecole sono tuttora in fase di esecuzione o di programmazione e sono già stati avviati, inoltre, diversi studi terapeutici sulle forme progressive di Sm, alcuni dei quali stanno già fornendo risultati promettenti.
A novembre 2004 la "Food and Drug Adminstration" americana ha approvato il natalizumab, risultato della sperimentazione in Italia e nel mondo, per ridurre la frequenza delle ricadute cliniche nelle forme remittenti di Sm. Si tratta di un anticorpo diretto contro alcune molecole di adesione, che permettono il passaggio dal sangue al sistema nervoso delle cellule infiammatorie che danneggiano la guaina mielinica. In Europa si è in attesa dell'approvazione dell'EMEA, che dovrebbe avvenire nel settembre 2005. Tra le più significative ricerche, ricordiamo quelle condotte sulle statine, che hanno evidenziato le proprietà immunomodulanti di questo gruppo di farmaci, sottolineando le potenzialità di tale categoria farmacologica e ribadendo la necessità di ulteriori studi clinici ampi e controllati. Infine, nella Sm uno dei problemi più rilevanti e di difficile soluzione è la riparazione del danno. Per risolvere tale problema, grandi speranze emergono dalla possibilità di utilizzare le cellule staminali. Prima di poter utilizzare tale metodica sull'uomo, però, è necessario superare numerose difficoltà. Sono in atto gli studi sui primati, per verificare i risultati ottenuti sui roditori.
Fonte: Il Portico
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