Tu sei qui: CronacaMaiori, diplomi truccati alla scuola parificata: in 30 a processo
Inserito da (redazionelda), martedì 31 gennaio 2017 10:43:40
Una «assenza giornaliera diffusa, continuativa e pressoché totale degli studenti iscritti, salvo poche sporadiche presenze». Così i carabinieri hanno ricostruito quello che sarebbe avvenuto nella scuola parificata Flavio Gioia di Maiori, a dispetto di registri di classe su cui le assenze risultavano contenute in un numero fisiologico. La Procura ne ha tratto le sue conclusioni e ora chiede che vadano a processo sia i gestori dell'istituto sia i docenti che si sarebbero prestati a chiudere un occhio, formulando per tutti l'ipotesi accusatoria di associazione a delinquere finalizzata al falso.
A darne notizia il quotidiano La Città di Salerno in edicola oggi in un articolo a firma di Clemy De Maio.
L'udienza preliminare è fissata per la metà di febbraio al Tribunale di Salerno, e a rischiare il rinvio a giudizio sono più di trenta imputati. I beneficiari del presunto illecito sarebbero invece centinaia, iscritti in parte all'indirizzo commerciale e in parte a quello turistico, entrambi attivati nella sede di via Gaetano Capone dove la società paganese "Flavio Gioia" ha allestito le classi dell'istituto scolastico parificato. Amministratore della srl, e quindi della scuola, figura è Rita Pastore, originaria di Nocera Inferiore e residente a San Marzano sul Sarno, che ha affidato al marito Bartolo Campione (docente nello stesso plesso) il ruolo di dirigente scolastico. Sarebbero stati loro, secondo le risultanze investigative, a impartire al corpo insegnante le direttive sulla tenuta dei registri, organizzando un meccanismo che consentiva di attirare iscritti con la promessa di diplomi facili, eludendo l' obbligo di frequenza.
Sono trenta i casi di falso ricostruiti negli atti della Procura, tutti risalenti all'anno scolastico 2010-2011. Si parte da un episodio del 20 ottobre del 2010, quando dalle indagini risulta che entrarono in classe appena sei studenti, mentre nei documenti si annotavano 107 presenti su un totale di 181 iscritti. Poi, dal 7 aprile al 26 maggio dell'anno successivo, la polizia giudiziaria ha censito altre ventinove giornate in cui i docenti avrebbero truccato le presenza in maniera «sistematica e continuativa». Emergono giorni in cui gli alunni risultano tutti in classe, mentre in realtà l'aula sarebberimasta vuota. E altre giornate in cui la scuola aveva chiuso i battenti alle 13.30, ma le lezioni figurano concluse soltanto un'ora dopo. Un elenco di anomalie, su cui ora gli imputati sono chiamati a fornire la loro versione al giudice dell'udienza preliminare.
Fonte: Il Vescovado
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