Tu sei qui: CronacaMeluso, il caso non si sgonfia
Inserito da (admin), giovedì 18 giugno 2009 00:00:00
Un’uscita di scena che fa discutere tanto. La decisione di dimettersi da parte del Comandante della Polizia Locale, Filippo Meluso, resa nota l'altro ieri, continua ad essere all’ordine del giorno.
Se il sindaco Gravagnuolo e lo stesso Comandante perseverano in un atteggiamento da “no comment”, c’è chi invece non si esime dal rilasciare le proprie dichiarazioni. Primo fra tutti l’assessore alla Sicurezza ed alla Viabilità, Vincenzo Servalli, che volendo sfatate ogni sospetto ha così chiarito: «Nessuna rottura, si può parlare di separazione consensuale. Non c’è stata nessuna manovra esterna di consiglieri o di assessori che abbia determinato la decisione di Meluso, né tantomeno è stata l’effetto dell’ultimo incontro della maggioranza. Ora la vita politico-amministrativa va avanti. Continueremo nel solco tracciato da Meluso e tra qualche mese daremo il via al concorso per 10 tenenti. Per i prossimi 180 giorni il Comando sarà affidato al Tenente Colonnello Giuseppe Ferrara».
Ma l’opposizione continua a non vederci chiaro e non manca di lanciare le proprie accuse all’Amministrazione comunale.
Nel manifestare la propria solidarietà a Filippo Meluso, il neo consigliere provinciale Luigi Napoli ha espresso le sue convinzioni: «Ho sempre rispettato il Comandante Meluso per le sue idee ed i suoi valori. Sono certo che queste dimissioni siano scaturite dal venir meno del rapporto di fiducia con l’Amministrazione comunale. Questo atto è un altro segnale della poca credibilità di cui gode il nostro sindaco».
Solidarietà a Meluso anche dal consigliere comunale del Pdl, Alessandro Schillaci: «Il Comandante Meluso ha sempre svolto un lavoro egregio. Conoscendo i principi ed i valori che hanno caratterizzato il suo impegno, non credo ritorni sui suoi passi. E sono convinto che le cause di questa decisione siano da attribuirsi ai comportamenti autoritari assunti in quest’ultimo perido, soprattutto nei giorni della campagna elettorale ed all’interno del Palazzo di Città, dall’Amministrazione comunale. I dipendenti comunali vanno rispettati e non spostati a piacimento dal sindaco come se fossero le pedine di una scacchiera. Se viene a mancare questo presupposto fondamentale, la maggioranza, già privata di consiglieri ed assessori, è destinata a perdere altri pezzi fino all’inevitabile tracollo».
Fonte: Il Portico
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