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Inserito da (ilvescovado), venerdì 24 marzo 2017 16:49:13
Di Angela Vitaliano
Domenica 12 marzo, l'emozione l'ha fatta da padrona al Tennis Club di Cava de' Tirreni. Dodici attori, dodici storie toccanti, straordinarie, che hanno emozionato il pubblico all'ennesima potenza. Lo spettacolo di beneficenza «Sottovoce», uno spettacolo intimista, inusuale, nato da un'idea di Geltrude Barba, presidente dell'Associazione Fuori Tempo, ha superato le aspettative, offrendo uno spettacolo di qualità che ha suscitato entusiasmo ed interesse nel pubblico che è stato molto generoso e ottime recensioni, con richieste di replica, anche da parte di chi non vi ha preso parte, sui social.
Non un palcoscenico da cui esibirsi, ma una sedia posta al centro e un gruppo di cinque persone intorno, questa la sceneggiatura. Cinque minuti per ogni storia raccontata a voce bassa e le lacrime sono scese a fiumi sui volti dei presenti. In scena: Carolina Damiani, nelle vesti di una pazza che maniacalmente gioca allo "scoubidou" e narra la sua storia, lucida nella sua pazzia; Giuseppe Cardamone, malato terminale, che con le sue lacrime e il suo testamento che infonde speranza, ha graffiato gli animi; Federica Coppola, aspirante suicida che si vede sempre sotto accusa; Daniele Purgante, omosessuale che alla fine decide di non soffrire più ma di cercare un amore vero; Valeria Palladino, tossicodipendente vissuta sin da piccola in mezzo al vizio e alle brutture della vita ma che alla fine ne esce vittoriosa con l'aiuto incondizionato dei nonni e degli zii; Luigi Scermino, immigrato che ha visto morire i suoi amici e parenti ma che è felice di avercela fatta e spera in un futuro migliore; Lucrezia Ardito, moglie bambina siriana offesa e violata più volte, che alla fine sfugge alla schiavitù del marito uccidendolo, riappropriandosi del suo essere donna libera; Mario Odato, disabile con pulsioni sessuali normali, aspetto completamente ignorato dai più ma che esiste; Geltrude Barba, monaca pedofila che mette a nudo il suo animo ammettendo di provare attrazione patologica per una neonata; MariaGrazia Lambiase, anoressica, che dopo tante sofferenze decide di ricominciare a mangiare; Cristina Guariniello, prostituta che, pur essendo uscita fuori da quella vita, ci ritorna costretta da esigenze familiari; Ivana Giugliano, omicida che ammette la sua colpa ed accetta, anzi chiede, la condanna a morte quasi come una liberazione catartica. Con la partecipazione straordinaria dell'attrice partenopea Cinzia Cordela con il suo "Inno alla vita" e l'impeccabile conduzione di Carmela Novaldi.
Il pubblico si è commosso ma ha anche recepito il grande amore per la vita che la fine ogni storia affermava. 1.230 euro donati all'ONLUS OASI di cui fa parte Carolina Damiani, attrice e arteterapista, presso il reparto onco-ematologico pedriatico dell'Umberto I di Nocera Inferiore, per le varie esigenze dei bambini del reparto, significano cuori che battono per amore.
Teatro terapia, teatro espressione d'amore, teatro di qualità. Cava è anche questo.
Fonte: Il Portico
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