Tu sei qui: CronacaMusica da camera a Ravello: stasera omaggio a Schubert
Inserito da (Redazione), lunedì 29 ottobre 2018 08:56:15
Stasera (lunedì 29 ottobre) nell'ambito della programmazione della Ravello Concert Society, al Complesso Monumentale dell'Annunziata (ore 19) il quinto dei sei concerti dedicati dall'Hadimova String Quartet ai quartetti di Schubert, ad un passo quindi dal completamento dell'esecuzione integrale dei 15 quartetti del genio austriaco.
Fin dalla prima giovinezza Schubert studiò attentamente la musica per quartetto dei suoi grandi predecessori, cercando di carpire i segreti del linguaggio di Mozart e Beethoven e, nello stesso tempo, immettendo nel genere la sua personalità, intrisa di una profonda e tormentata malinconia. Schubert scriverà in totale 15 quartetti in periodi diversi e secondo uno stile classico e fortemente dialettico nel gioco tematico.
Il Quartetto in do minore (più esattamente Quartettsatz, cioè "movimento di quartetto") fu scritto nel dicembre del 1820 e ed è centrato soltanto su un tempo Allegro, non eccessivamente lungo. E' una composizione incompleta e rappresenta il punto di snodo tra i quartetti giovanili e i grandi capolavori degli anni 1824-1826.
A seguire l'Hadimova eseguirà il Quartetto in sol maggiore, l'ultimo dei Quindici composto in un periodo di tempo incredibilmente breve, dal 20 al 30 giugno 1826. Si tratta del più lungo in assoluto (il calcolo delle battute arriva complessivamente a ben 1577) ma anche il più straordinario e profetico: l'unico in grado di stare accanto al monumento per eccellenza dell'arte quartettistica, all'op. 131 di Beethoven, che non a caso Schubert considera il suo principale maestro. Nonostante ciò il quartetto non ebbe nell'immediato grande successo: mentre era ancora in vita l'autore, ne fu eseguito in pubblico soltanto il primo movimento e venne pubblicato postumo nel novembre 1851. Inoltre non ha avuto nella diffusione concertistica quel posto di rilievo che gli compete di diritto nella storia del genere per l'insolita lunghezza e per una obbiettiva complessità. Chapeau, dunque, all'Hadimova String Quartet che lo propone sulle scene di Ravello!
Il giovane e talentuoso pianista napoletanoRiccardo Caruso è il protagonista del recital in programma giovedì 11 novembre. Il primo brano in programma è la Fantasia K 475 di Wolfgang Amadeus Mozart. Dell'incredibile abilità di Mozart nell'improvvisare alla tastiera abbiamo una pallida idea proprio nelle Fantasie (3 quelle giunte a noi) che, in perfetta sintonia con i canoni del genere, sono accomunate da una struttura libera e irregolare, da forti contrasti espressivi e da modulazioni a toni lontani. A questo va aggiunto il fatto che i primi due di questi tre brani sono incompleti, mancando delle ultime battute, e quindi è lecito supporre che siano nati come appunti delle tanto decantate improvvisazioni mozartiane alla tastiera e che quindi rappresentano la piccolissima punta di un gigantesco iceberg probabilmente perduto per sempre. La Fantasia in do minore K. 475, è di gran lunga la più ampia delle tre, e risulta quasi «beethoveniana» per il clima cupo e turbinoso.
Aveva solo vent'anni Brahms, eccellente pianista e musicista sorretto sin d'allora da una fervida fantasie romantica, quando compose la sonata n.3 op. 5, una «sinfonia in potenza», come scrisse Schumann, che per primo rivelò al mondo artistico la grandezza del giovane musicista tedesco. Infatti la sonata presenta le caratteristiche della personalità brahmsiana e rivela, oltre tutto, un temperamento musicale appassionato e pieno di entusiasmo.
Il secondo tempo del concerto è dedicato a Skrjiabin, pezzo forte del repertorio del pianista Napoletano e sempre presente nelle sue esibizioni dal vivo ("Quando suono Skrjiabin mi sento a casa, mi fa superare le tensioni del concerto", ha detto in un'intervista).
La maggior parte della musica composta dal compositore russo è rivolta al pianoforte (circa 200 lavori). Oltre a trovare nello strumento il mezzo più naturale per condurre le sue visionarie esplorazioni di atmosfere sonore, oltre la materia in un mistico e totale coinvolgimento degli umani sensi (ivi compresi i colori e i profumi), Scriabin fu uno dei più ricercati pianisti del suo tempo, condividendo con il solo Rachmaninov la supremazia assoluta in Russia.
Secondo quanto scritto dallo stesso Skrjabin, con la Terza Sonata l'autore voleva esprimere il passaggio dell'anima attraverso una serie di vicissitudini: sofferenza, lotta, piacere.
La quarta Sonata, op. 30 viene composta nel 1903 e pubblicata nel 1904. Si apre con questa composizione il periodo più schiettamente nuovo ed originale della produzione di Skrjiabin, essendo il precedente ancora legato alla tradizione romantica.
Fonte: Ravello Notizie
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