È stato un incontro interlocutorio, ma comunque importante, quello di ieri tra il direttore generale del “Ruggi d’Aragona”, Attilio Bianchi, il direttore sanitario del “S. Maria dell’Olmo”, Vincenzo De Paola, ed i primari di Chirurgia, Rianimazione e Medicina del nosocomio metelliano.

Al centro del dibattito il “destino” dei servizi, del personale e delle apparecchiature dell’ospedale di Cava de’ Tirreni, i cui relativi dati saranno oggetto di una dettagliata relazione da presentare ai vertici del “S. Leonardo”. Per la definizione dell’assetto clinico dell’ospedale cittadino, invece, il tavolo è stato rinviato ai primi mesi del 2011. Le uniche certezze fino a questo momento sono rappresentate dal quasi sicuro "trasferimento" dei reparti di Geriatria, Endocrinologia e Fisiopatologia respiratoria.

Quanto al punto prelievi, con molta probabilità il “S. Maria dell’Olmo” ne ospiterà uno specifico, anche se maggiori novità saranno delineate meglio dall’accordo tra l’ospedale di Salerno, al quale sarà annesso il nosocomio di Cava, ed il Distretto sanitario.

La riunione di ieri, come dichiarato dal direttore sanitario Vincenzo De Paola, ha rappresentato pertanto un passo doveroso e preliminare all’attuazione del piano sanitario provinciale, che, grazie all’annessione del “S. Maria dell’Olmo” al “Ruggi” di Salerno, non priverà la città metelliana dell’ospedale.

Procede di pari passo, intanto, il sogno-progetto del sindaco Galdi di realizzare ex novo un nosocomio nei pressi dell’uscita autostradale, precisamente nell'area dell'ex Cofima, di recente acquistata dal Comune tramite asta pubblica. Acquisto che, divenuto definitivo ieri grazie alla scadenza dei termini previsti per nuove offerte, da solo comunque non ne consentirebbe la realizzazione. Per questo si sta valutando l’acquisizione anche di altri terreni limitrofi.