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Cronaca

Prefabbricati, lettera-denuncia di Avella

Inserito da (admin), mercoledì 18 luglio 2012 00:00:00

Cari/e concittadini/e, cari amministratori e non, questa lettera ha l’intento di denunciare gli avvenimenti che si stanno verificando nelle aree occupate dai prefabbricati-container della Città di Cava de’ Tirreni. In questi giorni diverse famiglie stanno lasciando i prefabbricati in virtù dei decreti di assegnazione degli Alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica.

Dopo le numerose polemiche dei mesi scorsi e dopo le decisioni amministrativo-politiche di abbandonare i Piani di Mobilità che consentivano di eliminare interi comparti occupati da 31 anni dai prefabbricati-containers ricoperti di amianto, secondo un piano ben specifico, l’Amministrazione Comunale ha preso la decisione di assegnare gli alloggi in ordine alla Graduatoria Assegnazione Alloggi Provinciale e, successivamente, in base ad un ordine di scelta redatto dall’Ufficio Patrimonio. Tutto ciò ha comportato, e comporterà, l’apertura di “una fase di gestione tecnica” in tutti i siti dei prefabbricati abbandonati, in quanto “liberati” da quei nuclei familiari assegnatari di un alloggio popolare (si liberano i prefabbricati a macchia di leopardo!).

Vengo al dunque. In località Maddalena ed in località di Pregiato Uno i prefabbricati liberati sono stati lasciati pieni di mobili fatiscenti, di cibo buttato per terra (pasta CEE - olio - pane ammuffito - frutta in decomposizione, etc.), di conserve alimentari evidentemente scadute. Sono state distrutte le pareti interne delle strutture fatte di cartongesso ricoperto di lana-vetro. Addirittura sono stati smontati gli infissi di alluminio, comportando delle aperture evidenti all’interno delle pareti esterne, favorendo un habitat favorevole per ratti ed insetti vari. Sono state distrutte mattonelle, vasche e tubi vari. Qualcuno ha pensato bene di creare dei corridoi all’interno dei prefabbricati abbandonati, facendo dei grossi buchi e distruggendo le pareti per favorire il passaggio tra un prefabbricato e l’altro. Addirittura qualcuno ha pensato bene di rompere le tegole di amianto. Sono state lasciate nel degrado più assoluto baracche di ferro arrugginite, ricoperte da erbacce e da oggetti di vario tipo e genere. Insomma, è stato lasciato di tutto.

In questi giorni sono state fatte diverse segnalazioni telefoniche al Comando dei Vigili Urbani da parte dei residenti, che lamentavano “rumori di distruzione proprio all’interno dei prefabbricati abbandonati”. I Vigili Urbani intervenuti nulla hanno potuto fare se non rendersi conto dello stato di cose e di segnalare l’accaduto (spero) agli uffici competenti. E’ risultato “sterile ed inefficace” rendere inaccessibili queste strutture dall’esterno e non è bastata la chiusura agli accessi per evitare qualsiasi accesso. La cosa drammatica è che a ridosso di questi prefabbricati vivono ancora tante famiglie, cosiddette storiche, che dovranno per forza di cose rimanere a vivere ancora per anni in queste baracche. Famiglie di anziani e famiglie con bambini in tenera età.

Chiedo, umilmente, a chi di competenza di verificare lo stato dei prefabbricati abbandonati. Di verificare le cose lasciate all’interno degli stessi che possano generare problemi di degrado e di attacco alla salute pubblica.

Chiedo, umilmente, che i prefabbricati vuoti vengano ripuliti, svuotati e “smembrati” internamente con l’ausilio della SETA (come fatto in passato), in modo da non permettere a nessuno di trovare le condizioni favorevoli per un’occupazione abusiva ed in modo da garantire la salute pubblica.

Chiedo, umilmente, di far assegnare ad uso deposito quei prefabbricati vuoti adiacenti a quelli ancora occupati, in modo da permettere la vigilanza e la pulizia interna (così come fatto in passato dall’Ufficio Patrimonio).

Chiedo, umilmente, che venga messa in cantiere una derattizzazione sulle aree dei prefabbricati. I generi alimentari, evidentemente scaduti e putrefatti, lasciati all’interno dei prefabbricati, hanno generato in pochi giorni la presenza di molti ratti (topi di fogna) che hanno trovato il loro ambiente fertile.

Chiedo, umilmente, che venga fatta una pulizia delle griglie, dei tombini ed uno spurgo delle fogne in previsione della stagione invernale (visti i disagi degli anni passati).

Chiedo, umilmente, che si creino la condizione necessarie affinché le famiglie non ancora assegnatarie di un alloggio popolare possano vivere in un ambiente almeno decente sotto tutti i punti di vista.

Mi rivolgo a tutti gli Amministratori locali con l’auspicio che si possa in breve tempo intervenire politicamente affinché si metta in campo un nuovo piano di smantellamento di queste strutture, attraverso un procedimento tecnico-amministrativo di bonifica dei siti, con il coinvolgimento del Comune, della Provincia e soprattutto della Regione (visti i ritardi). La situazione è drammatica ed occorre, oltre ad un piano ben specifico di intervento, la consapevolezza umana e politica che si stanno creando le condizioni oggettive, per tante famiglie storiche, di peggioramento ulteriore del loro livello di vita, condito da disagio e da degrado.

Con la speranza che si faccia chiarezza e che si intervenga con urgenza. Grazie per l’attenzione.

Salvatore Avella - Simpatizzante del Popolo dei Prefabbricati

Fonte: Il Portico

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