Tu sei qui: Cronaca"Progetto per Cava" plaude al Regolamento del Centro Storico
Inserito da (admin), lunedì 27 giugno 2011 00:00:00
«Il cittadino cavese - afferma l’avv. Enrico Farano, Presidente dell’associazione “Progetto per Cava” - quello che si autodefinisce “sano” e rispettoso delle regole di un rigoroso senso civico e del buon vivere, da oggi potrà avvalersi del nuovo “Regolamento” del Centro Storico della Città di Cava de’Tirreni, un regolamento che definisce gli indirizzi per la riqualificazione economica, sociale, urbanistica e culturale del Centro Storico».
«L’Amministrazione Comunale - prosegue il geologo dr. Antonio Senatore - nella stesura del Regolamento finalizzato alla “rivalutazione” del cuore pulsante dell’ineguagliabile cittadina metelliana, ha avvertito l’esigenza che pervade l’animo di molti cavesi che da anni hanno visto e quotidianamente vedono l’inesorabile degrado del centro storico, che invece, per le sue caratteristiche architettoniche, dovrebbe essere il polo di attrazione per quanti amano vivere in un contesto urbano accogliente, salubre ed esteticamente piacevole.
Forse da oggi - prosegue il dr. Senatore - potremmo riavvicinarci a “rivivere la nostra città” con lo stesso concetto “strutturale” di pianificazione urbanistica romana, che prevedeva una strada principale (decumanus) con strade perpendicolari (cardi), in modo che la città fosse “irrorata” da tante vie in cui i cittadini potevano avere un armonioso concetto di città. E Cava de’Tirreni, pur non essendo città romana, racchiude in sé tutti gli aspetti tipici di una città “altamente fruibile” alla vita sociale. Forse col passare del tempo e con “l’imbarbarimento” progressivo che è frutto di una pianificazione sociale tendente verso il “basso”, tutti questi aspetti positivi che il nostro centro storico continuamente ci trasmette si sono progressivamente affievoliti, lasciando spazio al continuo “saccheggio” da parte di “faccendieri” senza cultura, ma soprattutto senza scrupoli.
E’ giunto il momento di reagire! Non possiamo lasciare ulteriore spazio ad un deterioramento della “cosa pubblica” che i nostri antenati ci hanno gelosamente ed orgogliosamente tramandata e che noi colpevolmente non abbiamo difeso. E’ per questa oggettiva considerazione che l’Amministrazione Comunale ha inteso dare alla comunità cavense il Regolamento del Centro Storico di Cava, che tra l’altro tende ad una globale rivalutazione di tutte le attività commerciali dell’area, degli esercizi di prodotti tipici locali ed alla valorizzazione di botteghe storiche, ma tende anche e soprattutto a “riformulare” una serie di attività e servizi “non” consentiti, a “ridefinire” i canoni sempre validi, perché universalmente riconosciuti da tutti i popoli civili, di decoro, pulizia ed igiene della cosa comune.
Il Regolamento, tra l’altro, affronta anche il buon uso della “res publica”, stigmatizzando quali sono i doveri di chi ne beneficia e, contestualmente, i diritti di chi se ne priva, almeno temporaneamente (accesso, sosta e transito veicoli, feste religiose, mercatini ed iniziative di spettacolo, luminarie, artisti di strada, inquinamento acustico, ecc.).
Ma il “varo” del Regolamento garantisce anche il buon esito dello stesso? Su questo ovviamente esiste un grosso punto interrogativo, la cui grandezza è direttamente proporzionale all’impegno che sarà profuso dall’Amministrazione nel farlo rispettare e dalle guardie civiche preposte alla tutela e salvaguardia del buon andamento delle regole così organicamente stabilite dalla legge cittadina. Non esiste Regolamento se lo stesso non è rispettato. Non esiste un consenso positivo se gli articoli del regolamento non hanno immediata efficacia sul territorio. Non esiste assenso se non sono visibili gli effetti prodotti dall’applicazione delle norme del regolamento. Insomma, tutti gli “uomini di buona fede” aspettano con trepidazione i risultati di questo evento, che noi consideriamo storico per il futuro della nostra città.
Noi vogliamo riappropriarci a piene mani della nostra “AGORA’”, centro pulsante della città, dove, per antonomasia, anticamente veniva collocato idealmente il luogo della democrazia e del confronto degli ideali. Non possiamo rimandare questo impegno, né dobbiamo demandare ad altri il buon esito di questa iniziativa saggia e “progressista” nel senso più vero della parola e non “infarcita” di significato politico ormai non più credibile.
L’augurio è che ognuno di noi che rappresenta una piccola, ma significativa parte della comunità civile e dell’assise civica, possa essere meritevole di questo sforzo dell’Amministrazione comunale, rispettando e facendo rispettare quello che scaturisce non da alchimie e strategie arcane, ma da un solo, semplice ed elementare pensiero: perché non vivere rispettando l’ambiente ed il prossimo? Lo sforzo per farlo - conclude il dr. Senatore - costerebbe poco rispetto agli enormi benefici che avrebbe la comunità cavese. La città si aspetta che ognuno di noi faccia il suo dovere!».
L’Addetto Stampa
Fonte: Il Portico
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