Tu sei qui: CronacaRifiuti, si va verso l'unione Metellia-Consorzio di Bacino
Inserito da (admin), giovedì 2 ottobre 2014 00:00:00
L’unificazione dei cantieri della Metellia Servizi e del Consorzio di Bacino, per migliorare il servizio ed abbattere i costi del ciclo dei rifiuti, presto potrebbe diventare realtà. Ieri mattina il sindaco Marco Galdi ha incontrato i dipendenti del ramo igiene ambientale di Metellia Servizi per fare il punto della situazione.
«È stato un incontro molto costruttivo - commenta Galdi - Nei prossimi giorni verificheremo da un punto di vista tecnico come procedere. Successivamente ci sarà un incontro con i sindacati del Consorzio per valutare tempi e modalità di questo passaggio. Per legge, il termine ultimo perché ciò avvenga, salvo poi la fase dello smaltimento, è stato fissato al 30 novembre. I tempi stringono».
«Con questo passaggio - prosegue Galdi - potremmo ridurre di almeno un ulteriore 10% il costo dell’igiene urbana per i cittadini. Ciò comporta anche un risparmio di spesa notevole e, a quanto mi risulta, nella normativa non sussiste in capo al Comune un obbligo di assumere integralmente tutto il personale, ma di farsi carico esclusivamente di quello necessario per l’espletamento del servizio, nel nostro caso una ventina. Ciò non toglie che siamo aperti a ragionare con tutti i sindacati per trovare una soluzione che limiti al massimo il numero delle persone che non rimarranno a lavorare sul nostro territorio, ovviamente a condizione che siano compatibili anche con l’esigenza di razionalizzazione della spesa. Tuttavia non mancano i problemi, a cominciare dall’accordo sindacale sottoscritto con i lavoratori della Metellia, che prevede un risparmio volontario per la riduzione del costo del servizio di circa 260mila euro su base biennale, oltre alla rinuncia ad una somma di importo pari a 260mila euro».
«Il problema - aggiunge Galdi - è che la riduzione stipendiale che ha consentito di chiudere l’operazione dell’ingresso dei dipendenti ex Seta nella Metellia si è consumata nell’arco del 2014, pur avendo la possibilità di consumarsi sull’arco biennale anche dal 2015. Nel frattempo, però, sono cambiati i limiti normativi, poiché prima il limite era dato dal costo del personale, del Comune e delle sue partecipate, che complessivamente non poteva superare il 50% della spesa corrente. Ora, invece, per le società partecipate si chiede di rispettare il limite del costo del personale dell’anno precedente».
Valentino Di Domenico
Fonte: Il Portico
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