La scarsa sensibilità di alcuni non lascia indenne dal degrado nessun luogo, nemmeno un luogo sacro. A farne le spese, questa volta, è il sagrato del Santuario Francescano di San Francesco d'Assisi e Sant'Antonio da Padova che, dopo l'ennesimo sabato di movida, è stato trasformato in una discarica a cielo aperto da alcuni incivili, indifferenti al rispetto del luogo e delle norme sulla raccolta dei rifiuti.

A denunciare lo scempio su facebook è il giornalista cavese Livio Trapanese: «Questo è il prodotto della movida? Giovani cavesi e non, rispettiamo l'igiene e decoro urbano! La mia personale gratitudine e quella della Società Civile Cavese a Sabato Sessa e ai suoi colleghi». Sull'episodio sono intervenuti anche i leghisti della locale sezione, che ha attaccato il primo cittadino: «Questa è la movida di "qualità" dell'amministrazione Servalli. Per questo vengono tutti a Cava.... Perché non ci sono regole e chi le fa rispettare!». Ad aggiungersi al coro delle polemiche anche molti cittadini cavesi che, attraverso i social, hanno avuto modo di esprimere la loro indignazione. Tra di loro c'è chi punta il dito contro la gioventù locale, chi invece rimpiange i tempi di fra Gigino Petrone che, nei suoi vent'anni a Cava de' Tirreni, aveva saputo dare una nuova linfa vitale al santuario metelliano.