Era attesissima la sentenza di Rigopiano e (purtroppo) è arrivata in una modalità che non ci si aspettava: 25 assoluzioni su 30 imputati.

Alla lettura della sentenza sulla tragedia dell'Hotel Rigopiano di Farindola, travolto e distrutto il 18 gennaio del 2017 da una valanga che provocò la morte di 29 persone, sono scattate le urla dei parenti delle vittime.

Il giudice Gianluca Sarandrea del tribunale di Pescara ha stabilito 25 assoluzioni su 30 imputati: tra amministratori e funzionari pubblici, oltre al gestore e al proprietario della struttura, erano accusati di disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni, falso, depistaggio e abusi edilizi.
In aula si è scatenato il caos, alcuni parenti delle vittime trattenuti a stento dalle forze dell'ordine.

"Giudice, non finisce qui", ha detto un superstite, il 39enne Giampaolo Matrone, che sotto la valanga perse la moglie Valentina Cicioni, infermiera al Gemelli.

Non finisce qui".

E' racchiusa in questa minaccia di tre parole che esprime rabbia, delusione, disperazione e sfiducia, la reazione di Giampiero Matrone, uno degli undici superstiti della tragedia dell'hotel Rigopiano tra le macerie ha perso la moglie Valentina Cicioni.

Fonte foto: Foto diDaniel BonedaPixabay e Foto diSang Hyun ChodaPixabay