Tu sei qui: Cronaca"Rimborsopoli", Luigi Gravagnuolo chiede il rito abbreviato
Inserito da (admin), venerdì 30 ottobre 2015 00:00:00
Ha chiesto il rito abbreviato condizionato l’ex sindaco di Cava de’ Tirreni, Luigi Gravagnuolo, coinvolto insieme ad altri 40 ex consiglieri ed amministratori politici, sia di destra che di sinistra, nell’inchiesta della Procura di Nocera Inferiore denominata “Rimborsopoli”.
La richiesta è stata avanzata ieri davanti al Gup Paolo Valiante in una prima udienza interlocutoria, che vedrà lo sciogliersi delle decisioni e la discussione per tutte le posizioni nelle date del 26 novembre e 10 dicembre. All’ex sindaco viene contestata una spesa sopra i 1000 euro in favore dell’Istituto “Piepoli” per un sondaggio commissionato nel 2011. La difesa dell’ex primo cittadino ha chiesto di sentire personale dell’Istituto su un errore nell’imputazione della fattura.
Il Gup Paolo Valiante deciderà se accogliere o meno la scelta del rito in sede di udienza preliminare. Sono 41 gli indagati, con la contestazione di 102 capi d’imputazione. L’indagine prese forma nel 2009, con conseguente acquisizione di documenti legati ai gruppi consiliari da parte dei Carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore. Cinque posizioni sono state già archiviate, con qualche stralcio (tra cui la posizione dell’ex sindaco Marco Galdi).
Nel mirino della magistratura, con fascicolo nelle competenze del pm Roberto Lenza, finirono le spese rimborsate per beni e servizi di ogni sorta, dal carburante ai quotidiani, dalle marche da bollo alle riparazioni del computer. Ed ancora, acquisto di telefoni cellulari, tablet ed abbonamenti per le partite della Cavese. Secondo l’ipotesi accusatoria, gli esponenti politici coinvolti avrebbero riottenuto tutti i soldi grazie alla formula dei rimborsi ai gruppi consiliari, facendo figurare come “uscite” o derivanti da attività politica ed istituzionale qualsiasi tipo di spesa. Anche quelle personali e familiari. Tra queste, il contributo ad un’associazione il cui titolare era lo stesso consigliere comunale o il servizio fotografico del matrimonio della figlia. Tra le spese di “colore” ci finirono anche un viaggio a Medjugorje e cene pagate in ristoranti del Nord Italia.
Due dei coinvolti hanno rilasciato al giudice spontanee dichiarazioni. Tra questi Giovanni Del Vecchio, che ha precisato che la fattura a lui contestata, pari a poche centinaia di euro, era legata alla riparazione di un computer previsto nelle spese di cancelleria. Tra gli avvocati difensori i legali Arnaldo Franco, Giovanni Annunziata e Francesco Rizzo.
Nicola Sorrentino
Fonte: Il Portico
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