Tu sei qui: CronacaRischio idrogeologico, l'avv. Senatore rilancia l'allarme
Inserito da (admin), lunedì 25 ottobre 2010 00:00:00
Che il territorio cavese sia ad altissimo rischio idrogeologico lo sanno tutti, ma nessuno fa niente. Le lezioni di Sarno e di Atrani e l’alluvione del ’54, che portò distruzione e morti a Cava de’ Tirreni, non ci hanno insegnato molto, a quanto pare! Sono invece dei campanelli d’allarme: se non ascoltati, non vi sarà più il tempo per intervenire e non resterà altro che contare i danni ed i morti.
L’assurdo è che solo ad evento drammatico avvenuto si trovano i soldi per correre ai ripari, mentre sarebbe meglio spenderli per la prevenzione. Cava è una zona dominata dai Monti Lattari a forte rischio di dissesto. Per tale situazione sono state rilevate tante zone rosse non edificabili perché ad alto rischio idrogeologico, ma non edificare non è una panacea che ci mette con le spalle al sicuro, sarebbe bene avviare i lavori per prevenire ed eliminare i ben noti dissesti.
Dopo Sarno ed Atrani, ci viene logicamente da pensare: queste tragedie si potevano evitare? Noi diciamo di sì! Si poteva e si doveva intervenire prima che il torrente Dragonea portasse via con sé i sogni e la vita di Francesca, morta per l’ignavia umana.
Occorrono, per esempio, i cosiddetti presidi di zona. E per presidio si intende la presenza di esperti geologi, che in questo caso avrebbero potuto segnalare i punti critici lungo l’asta principale del torrente, nonché il criterio per far sì che esso venisse protetto dai detriti che si accumulano nel tempo, dando quindi la possibilità alle acque di confluire fino al mare senza fuoriuscire dagli argini.
Occorre poi una seria politica di pianificazione che rilevi tutte le zone dissestate e compia anche un’opera di manutenzione periodica, ed ancora, che entri in vigore la legge approvata dopo Sarno, la quale prevede il potenziamento degli uffici geologici regionali, il potenziamento delle strutture di protezione civile ed i piani di emergenza. Nulla si è mosso in questo campo ed il risultato è che per eventi di questo genere non ci sono mai colpevoli.
In tema di rischi idrogeologici, soprattutto sul versante orientale, Cava de’ Tirreni, lo si può dire senza temere smentite, non è ultima a nessuno e, siccome non siamo portati ad una politica del “tira a campare”, non ci stancheremo mai di rilevarlo e nulla mai ci fermerà.
Avv. Alfonso Senatore
Fonte: Il Portico
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