Tu sei qui: CronacaShopping festivo, no di Ascom e Confesercenti
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 31 marzo 2003 00:00:00
In rotta di collisione associazioni dei commercianti ed Amministrazione comunale. È iniziato il volantinaggio di Ascom e Confesercenti per invitare i propri iscritti a dissociarsi dalle aperture domenicali programmate dal Comune, attenendosi esclusivamente al calendario da loro concordato, che prevede lo shopping festivo solo a maggio ed ottobre. «Rispetto pienamente l'assessore - dichiara Aldo Trezza, presidente della Confesercenti - ma i commercianti siamo noi e non accettiamo lezioni se non da chi di commercio ci vive. Smentisco categoricamente che ci siano stati dissidi tra le due associazioni: abbiamo avanzato la richiesta di aperture domenicali in pieno accordo, ma il Comune non ne ha tenuto conto. E, in maniera unitaria, invitiamo i nostri iscritti, che sono circa l'80 per cento dei commercianti cavesi, ad aprire solo le domeniche di maggio ed ottobre». Trezza rivendica, poi, il ruolo di appartenenza ad associazioni nazionali di categoria: «Qui siamo in piena anarchia. Se al tavolo della concertazione, oltre alle associazioni che rappresentano i commercianti tutti, si fanno sedere soggetti imprenditoriali che rappresentano solo i propri interessi, non ci stiamo». «Piuttosto che tutelare il commercio - aggiunge Luigi Trotta, presidente dell'Ascom - lo si affossa. Dopo due anni, aspettiamo ancora di conoscere dall'Amministrazione il progetto di rilancio dello shopping. E, soprattutto, che fine ha fatto il nostro progetto inserito in Urban. Per di più, nell'ultimo Bilancio sono penalizzate proprio le voci che dovrebbero fare di Cava una città turistica e commerciale». «Trezza e Trotta - interviene Antonio Bevilacqua, presidente del Centro Commerciale Cavese - stanno informando male i loro associati. La legge Bersani dà facoltà ad ogni singolo commerciante di programmare autonomamente le proprie aperture. Il sindaco non avrebbe neppure dovuto emettere l'ordinanza. Per quanto riguarda la rappresentanza, si ignora, evidentemente, che il sottoscritto rappresenta dei commercianti e due grandi organizzazioni come la Carrefour e la Oviesse. Io non ho preclusioni per nessuno e sono per la libera concorrenza. Infine, qualche volta, si ricordassero anche dei consumatori, che proprio dalla concorrenza possono avere i maggiori benefici».
Fonte: Il Portico
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