Tu sei qui: CronacaSita, pendolari in rivolta
Inserito da (admin), martedì 11 ottobre 2005 00:00:00
Pendolari in rivolta: sotto accusa la Sita, con polemiche, esposti e denunce. A far scatenare l'ira di quanti si alzano all'alba per trovarsi sul posto di lavoro a Napoli in orario, la mancanza di sicurezza, di pulizia e, soprattutto, i ritardi ormai cronici degli automezzi dell'azienda che fa parte del Consorzio Unico Campania. Contro i disagi è addirittura nato un comitato spontaneo, che ha inoltrato proteste scritte e promosso azioni legali, chiedendo anche l'intervento della Procura della Repubblica. «Chiediamo che le Forze dell'Ordine - afferma Renato Salerno - controllino i tossicodipendenti che da Napoli prendono la Sita nel pomeriggio e scendono a Nocera, Cava e Salerno, con molta probabilità dopo essersi riforniti di droga». L'odissea dei passeggeri inizia la mattina. «I ritardi sono diventati intollerabili - racconta Salvatore Muoio - la corsa delle 6.50 arriva a Cava non prima delle 7.05, praticamente con l'autobus già pieno. La situazione diventa insostenibile quando si giunge a Nocera per prendere l'autostrada, con passeggeri non solo in piedi, ma addirittura stipati dappertutto come sardine, sicuramente oltre i limiti di capienza. L'arrivo a Napoli, poi, non è mai prima delle 8.20- 8.30. Non è possibile essere trattati come in un carro bestiame». Circa un centinaio i pendolari cavesi, lavoratori e studenti, che ogni giorno fanno la spola con il capoluogo partenopeo. «La nostra giornata di lavoro raddoppia - afferma Marianna Apicella - dovendo utilizzare la Sita. Si arriva in ufficio praticamente già stanchi e stressati, al ritorno spesso è la stessa avventura». Trasporti da terzo mondo, denunciano i pendolari, nella totale indifferenza dell'azienda, che ha la sua sede centrale a Firenze. «Chiediamo che almeno nei giorni di maggiore affluenza - afferma Maurizio Messina - ci siano più mezzi. Non prendo spesso la Sita, proprio per i problemi di puntualità, con l'alternativa di dover per forza utilizzare la macchina o, quando è possibile, il treno. Ieri è stata una di quelle rare volte, ma la situazione è sempre la stessa. È una vergogna». Il ritorno a casa dopo una giornata di lavoro è altrettanto penoso. «Abbiamo chiesto con decine di esposti inoltrati alla direzione di Salerno, Napoli e Firenze - ribadisce Renato Salerno - che ci fossero maggiori controlli, per quanto riguarda sia la sicurezza che la pulizia. Ho trovato la stessa bottiglia di una bibita per 5 giorni consecutivi. Sporcizia dappertutto, poltroncine in uno stato pietoso. Soprattutto, bisogna mettere un freno all'utilizzo di questi autobus da parte di nomadi e drogati, che viaggiano senza pagare, danno fastidio ai passeggeri, fumano indisturbati e senza nessuno che controlli biglietti ed abbonamenti».
Fonte: Il Portico
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