Tu sei qui: CronacaUn 8 settembre passato inosservato
Inserito da (admin), lunedì 9 settembre 2013 00:00:00
8 settembre 1943 - 8 settembre 2013. Sono trascorsi esattamente 70 anni dal giorno in cui ebbe inizio l’“Operazione Avalanche”, con lo sbarco nel golfo di Salerno di oltre 170mila uomini che cambiò inesorabilmente il corso della storia dell’Italia nel pieno della seconda guerra mondiale.
Se in altri Comuni come Agropoli, Capaccio, Salerno e Maiori nei giorni trascorsi si sono susseguiti gli appuntamenti per tenere sempre viva la memoria su quanto avvenne l’8 settembre 1943, l’Amministrazione comunale di Cava de’Tirreni sembra aver completamente ignorato questa importante ricorrenza.
Nessuna manifestazione, nessuna mostra, né tantomeno un manifesto commemorativo. Eppure, la città metelliana nei giorni successi all’8 settembre fu teatro di importanti operazioni belliche, dal momento che proprio a Cava de’Tirreni le truppe tedesche misero in atto tutta la propria resistenza per evitare, o almeno di cercare di rallentare, l’avanzata degli alleati verso Napoli.
In venti giorni circa di prima linea, a Cava de’Tirreni, secondo le cronache dell’epoca, si contarono 70 palazzi crollati, 1543 case d’abitazione distrutte, 868 case gravemente danneggiate, 400 morti civili e ben 1500 feriti. In quei giorni di bombardamenti ininterrotti, la gran parte della popolazione cavese trovò rifugio sulle colline ed in anfratti e grotte delle alture circostanti. Ben 6mila invece furono le persone ospitate alla Badia della SS. Trinità.
L’arrivo degli alleati a Cava avvenne alle prime luci dell’alba del 9 settembre, quando ricognitori del 46° Reggimento inglese presero possesso del ponte di San Francesco, salvo ritornare subito sui loro passi. Nei giorni successivi e fino al 14 si scatenò una veemente controffensiva tedesca, al termine della quale le truppe del Reich avevano ripreso il controllo di tutto il territorio ed avevano sistemato delle efficienti e precise postazioni di cannoni e mitragliatrici sulle colline che dominano tutta la valle metelliana, controllando sia la strada statale, che la linea ferroviaria fino al passo della Molina, che, peraltro, rimaneva inaccessibile alle truppe angloamericane.
Soltanto il 28 settembre 1943 Cava de’Tirreni fu liberata dai tedeschi che avevano resistito venti giorni. Anche se in modo limitato, anche a Cava de’Tirreni si registrarono rastrellamenti e rappresaglie da parte dei soldati tedeschi. Una volta che il fronte del combattimento si spostò molto più a nord, nella valle metelliana rimasero rovine, distruzioni e tanto caos. Proprio in quel periodo emerse l’immensa figura di Mamma Lucia. Questo importante patrimonio di ricordi, però, la città di Cava de’Tirreni sembra averlo rilegato in un dimenticatoio.
Valentino Di Domenico
Fonte: Il Portico
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