Tu sei qui: Flusso di CoscienzaProfumi “genderless”: addio alle fragranze 'pour femme' o 'pour homme'. Ma era proprio necessario?
Inserito da (Maria Abate), sabato 18 settembre 2021 14:23:40
di Maria Abate
Gli ideali di un sistema più inclusivo ed equilibrato, che vada oltre l'identità di genere, si stanno diffondendo in tutti gli ambiti della vita umana. Dal 2019 i newyorkesi possono scegliere di indicare una semplice ‘X' sui propri documenti accanto alla voce ‘gender', in Italia - su proposta della ministra dell'Interno Luciana Lamorgese - sulla carta di identità per i minori di 14 anni o sui moduli di iscrizione a scuola dei bambini si torna a "genitore 1" e "genitore 2"...
Ma l'attenzione per il "non binarismo" sta toccando anche aspetti che non implicano la pura sfera dell'identità all'anagrafe. E così - si apprende da ANSA - i nuovi profumi avranno la dicitura 'genderless'.
Gli spot pubblicitari iconici a cui siamo abituati, in cui il testimonial, che parla rigorosamente in francese, chiosa con 'pour femme' o 'pour homme', scompariranno. La nuova frontiera della profumeria artistica internazionale segue il trend intrapreso già dalla moda: prodotti senza indicazioni di genere.
Ne è un esempio il brand 19-69 fondato dall'artista, fotografo e product designer svedese Johan Bergelin, chiamato così proprio perché «l'anno del 1969 rappresenta un'era di libertà, tolleranza e controcultura».
A Firenze è in corso, da ieri e durerà fino a domani, "Fragranze", la fiera della profumeria artistica. Qui tra 140 brand italiani e internazionali, spiccano le proposte di svariati profumi genderless, non troppo fioriti e non troppo pungenti, presentati dalle maison affermate come dalle realtà innovative.
Andando indietro nel tempo, il primo profumo che andava oltre il concetto di unisex era "CK One" di Calvin Klein, concepito per essere "condiviso".
A chi si professa un po' confuso, la direttrice artistica del marchio Zadig&Voltaire, Cecilia Bönström, ha puntualizzato: «Non è nostra intenzione cancellare femminilità e mascolinità. Vogliamo, piuttosto, rappresentare l'attrazione tra un uomo e una donna, trovare un punto d'incontro».
Quello che viene da chiedersi è se non sia troppo "forzato" il voler a tutti i costi eliminare le diciture 'pour femme' o 'pour homme' pur di rispondere all'esigenza di inclusività.
Al di là di ciò che riporta l'etichetta, non c'è mai stato nulla di male se una donna, affascinata da una fragranza pensata per gli uomini, abbia deciso di acquistarla e farla propria. Né tantomeno la fattispecie opposta.
Fonte: Positano Notizie
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